Vigasio 26-5-1912

Ill.mo Comm.  Giulio

Ho ricevuto ieri il Suo primo biglietto e stamane il 2°.

Le dico subito che il 3° atto vien bene assai: l’atto che nel teatro di prosa, per le sue sbagliate proporzioni e per alcuni suoi elementi dirò così troppo melodrammatici, ha dato sempre un risultato negativo, assumerà nel teatro di musica una veste ed avrà un risalto del tutto nuovi. E’ di una musicalità straordinaria.
Sarà breve e non mi occuperà soverchio tempo per mandarlo a termine.
Il 2° atto? (Che atto, commendatore!...)
Ne ho ripresa la strumentazione alcuni giorni or sono, pensando appunto che era necessario ultimarlo per il lavoro di copiatura.

Tra dieci o dodici giorni sarà pronto e lo porterò io stesso a Milano.
Così, finché si preparerà il materiale di esso, io affronterò il 3°.
In quanto al libretto, non mi sono mai preoccupato di consegnarlo, perché di solito si pensava

ad esso ad opera finita.

Ed ora, commendatore, le dico con tutta la coscienza che può avere un artista, che il sogno mio si sta realizzando, il sogno che ho accarezzato per tanto tempo, quello di fare…. “L’amore dei tre re”. E la fatica che m'ha costata [sic] e che mi costa, sia benedetta.

Al piacere di presto vederla, Le mando i miei devoti ossequi.

I.Montemezzi

Voglio aggiungere qui, che la gioia che provai per il trionfo dell’arte italiana a Parigi fu grande.

Viva sempre e dovunque la nostra grande, cara Italia.

Montemezzi