Pesaro 12 giugno 1915.

Caro Clausetti - ieri mattina ho spedito da Firenze, alla Ditta, il manoscritto dell'Inno, corretto secondo le intenzioni del Comm. Tito. Spero che così vada bene e che possa passare senz'altro agli incisori.- Ripensando al contratto stabilito dalla ditta circa questa piccola composizione, mi sovvengo ora che non si è affatto parlato dell'edizione per solo pianoforte che dopo tutto sarà la stessa senza la parte di canto. Ditemi un poco: le condizioni di vendita restano tali e quali? o in questo caso viene esclusa la percentuale al poeta? Trattandosi, però, della sola musica non vi sembrerebbe giusto che gli utili miei fossero raddoppiati stabilendo così il contratto per l'edizione di pianoforte solo: 50 di sconto ai venditori, 10 alla Croce rossa e 40 da dividere fra me e la ditta. In ogni modo vi pregherei di chiarirmi la cosa. Anche se il prezzo di vendita fosse diminuito in questo caso, mi parrebbe equo che gli utili dovessero essere divisi in parti uguali fra l'autore e l'editore tanto più che a quest'ultimo resta sempre poi il piccolo margine delle partiture e delle riproduzioni. Scrivetemi, caro Clausetti, e abbiatevi intanto i miei saluti affettuosi.
aff Zandonai