Date: 22/11/1951



Place: Lucca

ID: LLET023848




[Carta intestata]

Lucca lì 22 Novembre 1951

 

 

Pregiatissimi Signori G. RICORDI & C.

Editori

MILANO.

 

            Mi permetto di presentarVi il Sig. Silvio Ambrosini, da me ben conosciuto; è un dilettante che ha sempre avuto una grande passione per la musica, e che si è formate le cognizioni che ha in materia, per intuizione, leggendo molta musica, specialmente lirica. Ha sempre sentito il desiderio di comporre: ha scritto e anche pubblicato in passato qualche romanza; ma soltanto nella solitudine forzata di uno sfollamento di guerra, ha voluto tentare l’opera. Attratto dalla “Figlia di Iorio” di Gabriele D’Annunzio, e disponendo soltanto del testo originale della tragedia, si è accinto a rivestirla delle sue melodie, secondo le ispirazioni che in lui provocavano gli splendidi versi dannunziani. Così, dopo le prime pagine, incoraggiato dalle approvazioni degli amici, è riuscito a completare i tre atti.

I consensi e i lusinghieri giudizi che ha avuti sul suo lavoro da Maestri e competenti livornesi e lucchesi, lo hanno indotto a tentare di presentare l’opera alle SS.VV.

Le sue forzatamente limitate cognizioni musicali gli hanno permesso di scrivere soltanto la partitura per pianoforte e canto. Non ha la possibilità di procedere alla strumentazione. Ha cercato un collaboratore che volesse aiutarlo al riguardo, ma difficoltà di mancanza di tempo disponibile da parte dei musicisti e difficoltà finanziarie glielo hanno fin qui impedito. Perciò mi permetto pregarVi di voler esaminare il suo lavoro e dargli il Vostro autorevole giudizio. Se lo trovaste di Vostro gradimento e meritevole di essere completato, sarà facile a Voi di affidarlo al Maestro competente che possa interessarsene. Troverete che il primo atto ha una maggiore armonizzazione ed è il più curato nella parte pianistica (che naturalmente dovrebbe indicare lo strumentale), degli altri due. Ciò dipende dal fatto che fu composto per ultimo, e che l’Ambrosini seguì i consigli dei competenti che avevano ascoltati gli altri due atti.

Egli sarebbe disposto e in grado di rivedere e migliorare analogamente anche l’armonizzazione del secondo e del terzo atto, quando sapesse che ciò avesse uno scopo. Anche le parti corali sono da sviluppare, alcune come cori polifonici altre omofoniche suddivise fra le varie voci.

Naturalmente vi saranno nel lavoro errori tecnici, e per la loro correzione il compositore si rimetterebbe al Maestro che volesse fare lo strumentale.

Come già accennato, l’Ambrosini ha utilizzato il testo originale della tragedia, operando i tagli ritenuti opportuni per evitare l’eccessiva lunghezza dell’opera lirica, e - ritiene - senza aver offeso il nesso logico dell’azione. Quando scrisse la sua musica non conosceva affatto l’opera omonima dell’illustre M° Franchetti, né crede di aver seguito in nulla i concetti e lo stile di quell’opera.

Sono dunque a pregarVi di voler prendere in buona considerazione la rispettosa richiesta del mio raccomandato e di volergli favorire in un tempo non troppo lungo il Vostro valente giudizio e la Vostra risposta per l’eventuale completamento del lavoro.

Vi porgo i miei sentiti ringraziamenti anticipati, e con tutto ossequio mi professo

 

M°. Teofilo Federighi

Transcription by Alessio Benedetti, Maurizia Pelaratti
Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing typescript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 285 X 226 mm

Letter name LLET023848