Collezione privata.

Ed. Florimo 1882, pp. 398-399 (incompleta); CAMBI 1973, pp. 70-71; NERI 2005,  pp. 223-224; OLSCHKI 2017, pp. 269-270.

 

                                                                                           Firenze 24: Maggio  1832:

Mio caro Ricordi

Eccomi in questa graziosa capitale della Toscana, ove ho trovato una vostra datata 19: del cor:te alla quale rispondo dettagliatamente. Vi prego di mandare a Fabricatore il resto per completare la copia velina della Norma per Zingarelli. – È mio consiglio di non cedere la copia della Sonnambula a Barbaja a meno di ottocento franchi per mille riflessi, e diversamente non si farebbe buona figura: avete capito? Egli ne ha bisogno, e dovrà comprarla.  Mettetegli in scrittura una penale. – Non dubitate, che possa averla spuria: la polizia di Napoli e di Palermo è informata dell’alterazione che hanno operato della sud:tta opera, e chi si rischiasse metterne a giorno una copia passerebbe dei guai serii: vivete sicuro. – Intorno al permesso che Lanari brama di trattenersi ancora pel mese di luglio la Sonnambula per Sinigaglia, fate voi e Soresi: essendo da con questi scritturato per scrivere l’opera del carnevale in Venezia, non mi sembra delicato trattare il sud:tto affare; mentre avrei sempre il dubbio d’aver mancato o verso i miei socii o con Lanari; quindi fate voi e regolatevi a norma del primo convenio calcolando ciò che voi credete in tali affari, avendo più esperienza di me. – Jersera ho inteso eseguire la Sonnambula la quale non si raffigura affatto affatto. Tutti i tempi a galoppo: la Caradori più ghiaccio del ghiaccio istesso: i cori gridano come energumeni: Il tenore Dupré  dice assai bene l’aria del 2:do atto, e la Caradori, in parte, la cavatina del p‹ri›mo atto; il resto è orribile! Il cortese publico Fiorentino volle salutarmi ed onorarmi dei suoi applausi, avendo saputo che mi trovava in teatro, tanto che fui obbligato di mostrarmi per ben due volte da un palchetto ove mi trovava, per ringraziarlo ec: ec:

  Ho fissato con Lanari la scrittura per scrivere l’opera a Venezia, ove avrò la Divina Pasta, \ed/ agli stessi patti della scrittura che io feci per la Scala, per la Norma, toltone, che invece d’avere la mettà della proprietà delle \rappresentazioni dello/ spartito, ho solamente la mettà della proprietà della stampa: io la pretesi intiera; ma Lanari ha già un contratto con Zamboni,  e non può disporre che di sola mettà.

  Ai primi di Giugno sarò in Milano, e di tutto parleremo. I miei cordiali saluti al v‹ost›ro Cerri: voi ricevete i  miei abb:ci, e cred:mi sempre a tutte prove

                                                                                           il v‹ost›ro aff:mo  am‹i›co

                                                                                            V:o Bellini

 

Un signore […] desidera d’avere una copia della cavatina (strumentata) della Sonnambula Sovra il sen la man mi posa, e per mezzo di Lanari ha fatto offrire dieci zecchini: io forse farò dirigere tale offerta a voi che per un tal prezzo credo potremo dargliela. –

 

Al Signor Giovanni RicordiEditore di musica dicontro all’I. R. teatro

la Scala
in

Milano