I-Gim , A.I.M., Cart. 9, n. 1154. Un foglio, quattro facciate con indirizzo e sigillo in ceralacca rossa parzialmente conservato nel verso.

Ed.   WALKER, pp. 11-12; NERI 2005, pp. 271-272; OLSCHKI 2017, pp. 321-322.

 

                                                                               Parigi 23: [gennaio] del 1834

Mio caro Ricordi – Essendo stato indisposto e non avendo avuto l’occasione di parlare con posatezza al Sig.r Troupenas,  così ho tardato a rispondere alla vostra del 18: Dec:escorso. – Ho ricevuto i v‹ost›ri conti riguardo alla società dello spartito la Sonnambula, e mi hanno tanto e tanto confuso la testa, che è inutile lo rispondervi, riserbandomi parlarne a voce nella prima occasione che avrò il bene di rivedervi, e così accommodar tutto sempre d’amici, senza alterarne per qualunque siasi quistione. –

Ho finalmente  fissato con Troupenas di cedervi i dritti di stampa \della mia opera nuova / per gli stati Austriaci al prezzo di 2500: f‹ranch›i  (domanda come negozianti) io poi vi dico che l’avrete per 2000: f‹ranch›i e non a meno, avendo così  persuaso Troupenas, il quale dienni a me il potere di trattare con voi. – Rispondetemi per mia regola; ma rispondetemi un sì, o un nò, riguardo all’acquisto, poiché Troupenas ha ricevuto altre ricerche; ma se vi conviene, saprete di già che Troupenas stamperà tutti i pezzi, tranne i finali, e qualche coro, come qualche pezzo concertato; ma dopo un certo tempo completerà l’opera, e voi avrete il dritto di completarla, e metterla in vendita nell’istesso giorno che Troupenas la publicherà, come si suol fare in questo genere di proprietà. Il pagamento bisogna che abbiate la compiacenza di farlo fare a Parigi, ed in due rate, la prima alla consegna che vi si farà dei primi pezzi per stamparli, che l’avrete belli e trasportati per piano forte e canto, come per solo piano forte ec: poiché Troupenas avrà l’obbligo di consegnarne una copia manoscritta a Parigi alla persona che delegherete per v‹ost›ro procuratore ec: ec: e la seconda dopo un mese contando dal primo pagamento. – Ecco tutte le condizioni, che credo comode ai v‹ost›ri usi. – Rispondetemi subito ve ne prego. – Ho saputo tutte le novelle del teatro la Scala, e da esse deduco, che se non cambieranno impressario il teatro resterà sempre afflitto. – Ho letto il libro della Lucrezia Borgia,  e vedo che è scritto per un maestro che non è seccatore come lo era Bellini, che facea fare e rifare, e così mettea  alla disperazione il povero Romani !!! Sò che questi mi chiama ingrato: e veramente ci vuole coragio, e coragio di un leone. Vorrei che non facesse tanto tacere la sua coscienza: rileggere ciò che ha stampato di calunnie, (e calunnie le più atroci) contro di me, e poi risolversi a parlare.

Bellini gli sarebbe stato sempre attaccato, e riconoscente. Parma e tutti gli altri paesi ne sono mallevadori della mia affezione per lui, ed ora chi mi fà giustizia è più il trattamento che provano da l‹u›i tutti i miei colleghi. – Romani non ha avuto mai testa e non avrà mai. Io piango il Romani, quando era men trascurato; ma come si comporta al presente, non è da desiderarlo; e ciò mi duole assai assai assai. –

Addio dunque per ora. Rispondetemi e cred.mi sempre

                                                V‹ost›ro Affo  A‹mic›o 

                                                Bellini

 

Italie

à Monsieur

Monsieur Jean Ricordi

vis a vis au theatre la Scala

à Milan

t.p. 25 | janv. |1834 - porta lettre  | milo 1. feb.o