Date: 28/10/1834



Place: Milano

ID: Bellini_37



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Milano li 28. Ottobre 1834

Sig.r Maestro Vincenzo Bellini

Puteaux près de Paris

19. bis Rampe de Neuilly

Mio caro Amico

Voi direte che io sono un grande infingardo non avendo ancora risposto alle care v‹ost›re 23 e 27 scorso mese, ma fors’anco nelle rimembranze di questa bella Milano, che fu il primo teatro della vostra gloria, e che ansiosamente vi desidera (e così possa avverarsi il desiderio comune di sentirsi cantata dalla Malibran, qualche nuova vostra Norma) avrete trovato la scusa del mio silenzio, pensando come è bello l’autunno in Lombardia, come caro e ridente è il soggiorno de’ colli di Brianza, massime quando vi si possiede una gentile villetta e un poderetto, che vi alleviano delle fatiche della vita commerciale, come rallegra me una piccola casa e un fondicello che acquistai a Sirtori in amenissima posizione. E questa scusa mi valga ancora se non rispondo in tutto alle sud.e v‹ost›re; perché vi scrivo sul punto di ritornarmene in campagna per godere questi ultimi giorni d’un autunno che fu più ridente d’una primavera, per cui la noja dei libri e dei registri me la riserbo da qui a dieci o dodici g‹ior›ni quando il freddo e la pioggia cominceranno a dire ai villeggianti = Signori, noi siamo forieri dell’Inverno; lasciate a noi i v‹ost›ri campi, e tornate in città =

Mi è caro il vedervi ricreduto da quanto mi scriveste in quella sciagurata v‹ost›ra lettera più bollente della Lava dell’Etna, e più crudele al v‹ost›ro antico amico che quella non è ai campi della vostra nativa Sicilia. Che vi dirò della Norma? Quello che dovrei dirvi, che già vi dissi, della Sonnambula, della Chiara, dell’Anna, e di tutte le altre opere di una proprietà sì mal tutelata dalle leggi ed in balia d’ogni ribaldo, o siano i veri spartiti, o siano copie falsificate e bastarde, contro le quali è vano il gridare dei \maestri/ vano il parlar ne’ giornali, vano il perorare nelle lettere, ché sempre l’avarizia degli impresarj prevale ad ogni giustizia, ad ogni pudore, e purché un’opera porti in fronte il titolo, e costi pochi quattrini, essi non badano più che tanto che sia l’opera del Maestro o di qualche vile pasticciere – Tutta Italia, tutta Germania, tutta Europa è innondata di Norme – Chiedete però a me quante ne vendei, chiedetene a Lanari quante ne vendé egli, e vedrete che piccolo numero ve ne risulterà, e quanto sia più fortunato il commercio de’ ribaldi e de’ ladri. Roma, Lucca, Firenze, Livorno, Ancona, né mi chiesero, né ebbero da me lo Spartito – L’avranno, suppongo, avuto da Lanari, come più vicino ad essi, e teatri in parte da lui dipendenti Torino, Rovigo, Dresda e una copia a Vienna, (oltre il nolo per la Scala non ancora determinato, perché mi rimisi all’onestà del Sr Duca che altrimenti l’avrebbe preso da altri – E voi certo m’avreste biasimato se lo avessi sofferto!) l’ebbero da me, e già ne diedi conto a Lanari. Posteriormente evvi qualche altra copia, di cui vi darò precisa nota fra qualche settimana al mio ritorno dalla campagna, in cui redigerò un nuovo conto che spedirò in doppio, una copia a voi e l’altra a Lanari.

È però falso che mio figlio siasi qualificato a Dresda come proprietario e gli avvisi inseriti ne’ giornali, ne’ quali mi qualificai come depositario non potevano essere sì scioccamente smentiti da mio figlio – Dalla let‹ter›a però di Morlacchi che potete ritenere, potete anche rilevare in che conto vanno tenute le bravate altrui – Caro Amico, ritenete pure che finché non vi sia una legge nuova ed apposita, niente puossi calcolare sulle proprietà degli spartiti, e pochissimo, pur troppo! anche su quella della stampa. Io a prezzo d’oro ne feci il tristo esperimento, e tacendo delle antiche offese di cui in altre mie vi scrissi, vi basti il sapere che evvi il solito Lucca, e Artaria, che offrono la Scaramuccia di Ricci che essi hanno composti ne’ loro covili, mentre io proprietario devo vederne l’improbo commercio, e tacere! Ah! La è da cane.

Caro amico, scusatemi se passo via su questa materia: Se mi vi internassi mi caccerei in corpo tanta rabbia, che nessun aspetto di collina o di lago, nessuna auretta, nessun verde varrebbe ad estinguerla –

Lasciate dunque che finisca col pregarvi di dire a Troupenas che risponda alle mie varie lettere che finora lascia sotto silenzio; lasciate che mi congratuli con voi di quanto mi dite sulla vostra nuova opera – Mi duole però d’intendere che non vi siate messo d’accordo né con Napoli né con Milano – Ah! caro amico, il denaro straniero non è da sprezzarsi; ma quando possiate combinare il vostro interesse, preferite piuttosto la gloria italiana a qualunque straniero trionfo.

Che la grande Malibran scritturata per cinque Stagioni non debba cantar mai una nuova opera di Bellini? Che Bellini debba essere perduto per noi? Io credo che il vostro amor proprio, di cui francamente vi confessate preso, vi suggerirà diversi pensieri, e che presto verrete a riscaldare la vostra fantasia ai raggi del bel sole d’Italia.

Vi prego ancora di sollecitarvi nel dirmi a chi va dedicata la Beatrice, che solo aspetto la v‹ost›ra dedica per pubblicarla, ed ogni ulteriore ritardo (che è già lungo quello che è passato) fa mormorare contro la lentezza del mio Stabilimento –

Ditemi altresì, se avete combinato con cod‹est›a impresa per la Sonnambula, e come, onde prenderne memoria conforme –

Caro amico, non lasciatevi allacciare né dall’Opéra Comique, né da Altro teatro – Ricordatevi che l’Italia vi desidera e vi attende, e che fra gli amici che vivamente vi desiderano e vi attendono dovete fra i primi annoverare

Il V‹ost›ro Affmo Ricordi

 

Cerri saluta di cuore, il S.r Mr.o Bellini, e unisce i suoi voti ai voti universali  perché preferisca la gloria patria a qualunque gloria Straniera

 

à M.r Vincent Bellini

Célèbre compositeur de musique

19 bis Rampe de Neuilly

à Puteaux

pres de Paris

t.p. milano | ottobre […] - puteaux | 6 | nov | 1834

 

           

 

 





Typology epistolari
Sub-tipology letter
Writing autograph
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1

Letter name Bellini_37

Collocation
Fondazione Bellini

Signature
I-CATm Museo Civico Belliniano, Catania
Lettere a Bellini


Ed. AMORE1894, [r] pp. 435-439; NERI2001, [r] p. 61; OLSCHKI 2017, [r] pp. 419-421.