Attendees: Tito II Ricordi, Erminio Bozzotti, Luigi Origoni, Giuseppe Sullam, Edgardo Bronzini, Edoardo Majno


Date: 23/6/1917



Place: Milano

ID: CLET002686




DOC02171.085

CLET002686

 

 

= Seduta del 23 giugno 1917 =

 

 

Presenti: il Gerente Comm. Tito Ricordi e i membri della Commissione di Vigilanza Signori Comm. Erminio Bozzotti, Nob. Luigi Origoni e Comm. Giuseppe Sullam.

Assistono il segretario della Commissione Avv.o Edgardo Bronzini e l’Avv.o Edoardo Majno.

 

La seduta ha principio alle ore 11.30

 

Il Segretario dà lettura del verbale della Seduta 4 Novembre 1916 che viene approvato senza osservazioni.

Il Gerente riferisce quindi ampiamente sull’andamento dell’Azienda e sulle sue condizioni assai confortanti nonostante le gravi difficoltà e la crisi dipendente dal perdurare dello stato di guerra. Presenta uno specchio dimostrativo della situazione dell’Azienda al 30 maggio us. da cui rilevasi come tutte le voci d’attivo siano in più o meno sensibile aumento, cosicché si può oramai ritenere assicurato che anche il bilancio di quest’Esercizio permetterà il dividendo del 5%.

Illustra quindi con dettagliate cifre e notizie i vari movimenti verificatisi e le singole voci di attivo e passivo rilevando come l’incremento delle vendite di musica del magazzino centrale sia stato tale che forse si raggiungerà la massima cifra conseguita durante l’esistenza della Ditta ⎼ tale incremento essendo però dovuto in gran parte agli aumenti sui prezzi di vendita applicati in causa dell’eccezionale rincaro di tutte le materie prime e più specialmente della carta. Tutte le filiali risultano in aumento. A Parigi, a tutto aprile, le cifre di vendita erano raddoppiate in confronto dello scorso anno e ciò specialmente per la vendita delle edizioni economiche; ed anche New-York tende a raggiungere la cifra dello scorso anno, sembrando che anche là il movimento delle vendite sia in ripresa.

La Commissione prende atto, con soddisfazione, delle fatte comunicazioni.

Il Gerente riferisce quindi sull’esito non troppo fortunato dei reclami fatti contro l’accertamento dell’Agenzia locale delle Imposte dei redditi di Cat. B e C della Ditta agli effetti della imposta di Ricchezza mobile. Fino al 1907 era stato ritenuto nella Cat. B il reddito di £ 230/mila; pel 1910 e 1911 era stato concordato il reddito di £ 290/mila.

Essendosi nel Dicembre 1913 chiesta una riduzione, l’Agenzia non l’accolse, ma anzi si avvisò  di elevare il reddito a £ 400/mila.

La Commissione comunale di prima istanza, nonostante le ampie motivazioni presentate in iscritto a svolte verbalmente dal Gerente davanti la Commissione stessa, non ammise la chiesta riduzione ma limitò l’aumento a £300/mila, giudizio che venne confermato dalla Commissione provinciale alla quale non soltanto noi ma anche l’Agente aveva appellato insistendo sulla cifra di £ 400/mila. Anche il reddito di Cat. C subì un notevolissimo aumento essendo stato portato da £ 75/mila a £ 165.400.

Non essendo più possibile legalmente altro reclamo, né in via amministrativa né in via giudiziaria, trattandosi di semplice estimazione di reddito (Art. 48 e 53 della Legge sull’Imposta di Ricchezza mobile) pur troppo il giudizio della Commissione provinciale è definitivo, e ne consegue per l’Azienda un aumento di tasse per circa £ 75/mila annue, il quale però non altererà il resultato ormai prevedibile del bilancio dell’annata.

Il Gerente comunica una lettera in data 11 c/ dell’Ing. Luigi Brentano il quale richiamando l’attenzione sul Fondo di Riserva della Ditta e sul modo come fu costituito proporrebbe di convertirlo in Credito non disponibile a favore dei singoli Soci.

Comunica pure la risposta 16 c/ data da esso Gerente a quella lettera e la replica dell’Ing. Brentano alle osservazioni fatte alla Sua proposta.

Si apre una matura discussione sull’argomento e la Commissione, condividendo unanime le ragioni esposte dal Gerente e confortata dal parere dei legali decide che la questione proposta, toccando la disciplina della Riserva e il conseguente regolamento fra i Soci, è di tal natura che non potrebbe essere risolta che dall’Assemblea generale ⎼ che per altro di fronte al disposto dell’Art.o 5 del Contratto Sociale, una volta che il 15% della quota di utili riservata ai Soci venne mandata alla Riserva questa è con ciò divenuta, economicamente e legalmente, come tale una parte del patrimonio Sociale di proprietà indivisa della Società, e non è più e non può più diventare un credito individuale, sia pure non disponibile, dei singoli Soci ⎼ che se questi utili capitalizzati in riserva ad aumento del patrimonio sociale produrranno altri utili, anche questi entreranno nella massa degli utili ripartibili fra i Soci, ma non si potrebbe più tramutare la natura e la fruizione di quella capitalizzazione convertendola in una spettanza individuale dei Soci quali dividendi assegnati ma di esigibilità differita, senza urtare contro il disposto del Contratto sociale e contro i deliberati delle precorse Assemblee ⎼ che se detta capitalizzazione di utili di riserva può essere di pregiudizio agli interessi di usufruttuari di quote sociali, deve considerarsi che l’accidentale divisione dell’usufrutto dalla proprietà non può alterare la natura e i termini del rapporto sociale, quali determinati dallo Statuto e l’usufruttuario di carature di una Società soggetta a tale Statuto deve per necessità legale subirne tutte le disposizioni anche quanto alle riserve, le svalutazioni prudenziali, ecc. salvo partecipare, appunto come usufruttuario, agli utili prodotti dalla riserva e risentire, allo scioglimento della Società, il vantaggio dell’incremento patrimoniale della quota assegnata nella liquidazione al Socio avente il vincolo del suo usufrutto.

La Commissione conclude col parere che si abbia a rispondere all’Ing. Brentano in senso rejettivo della sua proposta.

Il Gerente espone che, siccome nell’Assemblea del 1918 i Soci dovranno, per contratto sociale, deliberare sulle sorti della Società la cui durata va a scadere col 30 giugno 1920 e ritenendo a suo avviso, che la Società per sua natura non potrà mutare la forma attuale, per la considerazione che le Officine, pure andando bene, sono il ramo che più pesa sulla Cassa Sociale, sarebbe d’opinione che si avesse a trovare il modo di distaccarle dal resto dell’Azienda per costituirle in un ente autonomo e distinto; domanda alla Commissione se non creda del caso che sin d’ora esso abbia a studiare l’argomento per formulare al riguardo un piano concreto.

La Commissione, anche indipendentemente da ogni decisione che possa prendere l’Assemblea del prossimo venturo anno circa la continuazione della Società, esprime l’avviso che sia opportuno lo studio proposto dal Gerente, il quale si ripromette di completarlo e di riferire la sua proposta alla fine delle prossime vacanze estive.

Il Gerente intrattiene successivamente la Commissione sulle pratiche esperite a Roma, con buon resultato, grazie all’efficace appoggio avuto dal Ministro delle Finanze On. Meda, per dirimere le difficoltà che si frapponevano all’esportazione in Francia delle nostre edizioni, mentre non uguale soddisfacente resultato, per il mancato appoggio del Ministro De Nava, si ottenne per l’Inghilterra dove si poté solo avere, per interposizione della succursale di Londra, un permesso trimestrale per l’esportazione di quattro tonnellate di musica.

Per quanto riguarda la Casa di Lipsia essa fu posta sotto sindacato e si faranno opportune pratiche a Roma per dirimere la difficoltà alle chieste spedizioni, sorte per effetto delle nuove disposizioni limitative del transito delle merci per la Svizzera. I crediti e i depositi liquidi della Succursale rimarranno vincolati sin dopo la fine della guerra.

Il Gerente informa circa l’opposizione al pagamento dei diritti sulle opere del Maestro Verdi da parte del Teatro Granducale di Weimar, sulle ragioni addotte a giustificazione di tale opposizione e delle istruzioni date al nostro Avvocato, D.r Fuld di Magonza, per stare in giudizio contro la Direzione del Teatro di Weimar.

Circa il problema del riscaldamento delle Officine il Gerente riferisce sul contratto fatto per l’acquisto di Quintali 70.000 di legna forte a £ 13.25 franco in Officina e sulla eventualità di trovare un equivalente del cartone nella nafta, qualora i progetti espressigli dal Comm.e Goldman avessero ad approdare a buoni resultati e non fossero intralciati dalla requisizione totale della nafta minacciata dal Governo.

Ad ogni modo in vista delle maggiori spese sia pel riscaldamento, sia per tutte le materie prime indispensabili per la stampa della musica e più specialmente per la carta, sarà necessario un ulteriore aumento sul prezzo di vendita delle edizioni, che esso avrebbe divisato di praticare dal 1° luglio pv. nelle seguenti misure: 30% sulle categorie A e B, 20% sulle categorie C e libretti, portando a £ 2⎼ il prezzo marcato della Edizione del Popolo. Tali aumenti dovrebbero rappresentare nell’Esercizio prossimo un maggiore introito di circa £ 230/mila.

La Commissione appoggia col suo parere la proposta del Gerente.

Il Gerente informa sulle trattative in corso colla Società Industrie Chimiche di Basilea la quale aspirerebbe ad acquistare una parte dello stabile già delle Vecchie Officine e precisamente quella parte affidata alla Ditta Kauffmann, per la quale fu chiesto il prezzo di £ 500/mila.

Espone poi le difficoltà che si frappongono alla definizione di tale affare, dipendenti in parte dalla condizione posta da detta società di ottenere previamente certe facilitazioni alla sua industria da parte del nostro Governo.

Riferisce pure il Gerente sulle trattative pendenti con due gioiellieri per l’affitto del negozio in  Via Berchet a £ 8/mila all’anno e per la durata di tre anni, affitto che però renderebbe necessarie alcune opere di adattamento con una spesa di due o tremila lire.

La Commissione dà voto favorevole.

Infine il Gerente informa che fu definito il contratto col Maestro Puccini per l’opera “Il Tabarro” al prezzo di 50/mila col 40% sui noli e colla sola riduzione dal 10 a 5% di royalty, fin che dura il rincaro della carta, sul prezzo marcato delle edizioni ⎼ unica, limitata facilitazione che riuscì ad ottenere.

Aggiunge però che col Maestro Puccini si dovrà presto addivenire alla definizione di nuovi contratti per altre due opere in un atto “Suor Angelica” e “Gianni Schicchi” che il Maestro sta già musicando e che dovrebbero formare coll’opera “Il Tabarro” spettacolo completo.

Il Gerente chiede alla Commissione se, alle medesime condizioni del “Tabarro” egli sia autorizzato a concludere i due nuovi contratti.

La Commissione dà parere favorevole e spera che il Gerente tenterà ancora di ottenere qualche vantaggio nella stipulazione dei nuovi contratti.

La seduta è levata alle ore 12.30.

 

Tito Ricordi

Giuseppe Sullam

Luigi Origoni