DOC02173.022

CLET002720

 

Seduta del 15 Novembre 1893

Ordine del giorno = Provvedimenti per la filiale di Parigi.

Bilancio 1892-93

 

Presenti: Giulio Ricordi, gerente (voti 2) - Giuseppe Pisa (voti 2) - Cav. F. Gnecchi (voti 1) - Ing.e Gustavo Strazza (voti 2) - Comm. L. Erba (voti 4) - Ing. Cav. L. Brentano (voti 4)⎼ Totale voti 15.

 

La seduta è aperta alle ore 13.25

 

Si dà lettura del precedente verbale il quale è approvato e firmato.

 

Ricordi ─ crede utile parlare subito in merito alla filiale di Parigi, e quindi passare a discutere il bilancio: in causa dell’assenza sua non ha potuto fare la consueta relazione, ma avendo in precedenza distribuito il bilancio stesso, i signori consoci avranno potuto farsene un pieno concetto.

Nella breve dimora fatta a Parigi, ha potuto vedere i Direttori tanto dell'Opéra quanto dell’Opéra-Comique, e mentre si dichiara lieto della cortesissima accoglienza avuta, ha pure la soddisfazione di poter dire che da tale accoglienza si ebbe già qualche frutto. Col Signor Carvalho dell’Opéra-Comique ha quasi condotto a termine le trattative pel Falstaff: manca ancora l’adesione dell’Autore Maestro Verdi, necessaria perché così vuolsi e pel contratto e per diritto riconosciuto in Francia: non dubita ottenerla. Per l’Otello all’Opéra vi sono invece ancora difficoltà, non pel desiderio di quella Direzione che è vivissimo, ma perché non è facile provvedere ad una esecuzione che garantisca il successo. In ogni modo le trattative non sono sospese. Venendo ai progetti riguardo la filiale, è noto che uno di questi portava la vendita all’ingrosso riservata alla Ditta, quella al dettaglio riservata a Grus = per la vendita all’ingrosso si progettava prendere un locale in ammezzati in una via secondaria. Con un successivo progetto si sostituiva agli ammezzati un locale a piano terreno al Boul. Malesherbes. Detto locale fu visitato in compagnia del Sig.r Rabourdin e del Signor Luigi Erba, ed in massima trovato conveniente. Ma le difficoltà furono tali per parte del proprietario che vi si rinunciò. Il Sig. Rabourdin, poche ore prima della mia partenza da Parigi venne ad avvertire d’aver trovato altro locale addattissimo sull’angolo dello stesso Boul. Malesherbes, colla Rue de Lisbonne: essendo giunto in tempo a visitarlo, venne infatti trovato ottimo e di prezzo conveniente.

 

Gnecchi = dovendosi aumentare la marca sui prezzi per la vendita in Francia, chiede se questo aumento sarà impresso qui od a Parigi.

 

Ricordi = la marca nuova si farà a Milano, perché il prezzo aumentato deve figurare sulle fatture.

 

Erba = crede utile accettare l’ultimo progetto.

 

Strazza = osserva che le spese sono forti e si perde il vantaggio della vendita al dettaglio: col nuovo progetto si perdono £ 3,000.

 

Pisa = coll’aumento della marca francese si ha però un nuovo vantaggio che può pareggiare la perdita: oltre a ciò siccome pare che nel nuovo gerente avremo una persona distinta ed intelligente così non è fuori luogo sperare un aumento nella vendita.

 

Brentano = con un personale zelante, potrà altresì migliorare la vendita in provincia.

 

Gerente = crede utile assai non accettare un legame assoluto il quale ne obblighi di rinunciare alla vendita al dettaglio: sarebbe indecoroso che un cliente qualsiasi entrasse nella nostra filiale, chiedesse un pezzo di nostra edizione e fosse rimandato a mani vuote.

 

Brentano = non vorrebbe che ciò creasse un forte aumento di spese per impiegati.

 

Gerente = divide questo modo di vedere = è cosa da regolarsi.

 

Strazza = desidera un preventivo delle spese di trasporto e della nuova installazione.

 

Gerente = non crede che le spese saranno eccessive perché a Parigi v’è modo di far bene senza spendere molto: in proposito si scambiarono già idee collo stesso Sig.r Rabourdin = chiederà in tutti i modi un preventivo e lo comunicherà ai Signori Soci. V’è sempre una quistione difficile = l’affitto del locale al Boul. Haussmann dura tutto il 94 = è vero che 3 mesi circa saranno necessari pel trasloco: ma c’è sempre il pericolo di rimanere con 9 mesi passivi: in proposito si parlò coi Sig.ri Rabourdin e Grus intorno al modo di diminuire detta passività.

 

Erba = non bisogna farsi illusione: tenere una filiale a Parigi così com’è è inutile: se la posizione è buona, il locale del Boul. Haussmann è indecente: più di due persone non possono stare nel negozio: per mio conto accettare senz’altro l’ultimo progetto.

 

Pisa = è pure d’opinione di accettarlo, ma riservandosi anche la vendita al dettaglio.

 

Strazza = è meglio fissare una proposta concreta.

 

Gerente = dà lettura di uno schema di contratto col Signor Rabourdin.

 

Strazza ─ perciò che riguarda lo scioglimento propone di levare le 3/m. lire  di penale, e fissare la denuncia col preavviso di un anno.

 

Brentano = per gli sconti da accordarsi alla Casa Grus, propone si dia un 5% di meno di quello che carichiamo al Sig.r Rabourdin.

 

Gerente = invece della mensilità chiesta di Fr. 500, propone dare al Gerente la filiale 400 fi ed una percentuale sugli utili netti.

 

Strazza = trova più decoroso non mercanteggiare sulla cifra mensilità = si possono accordare i 500 fi mensili e dare una percentuale dopo una data cifra d’incassi.

 

Ricordi = approva questa proposta.

 

In seguito a che, i Soci sono d’opinione di trattare e concludere col Signor Rabourdin sulle massime seguenti: accettare il Sig.r Rabourdin quale gerente la filiale di Parigi = con fr. 500 mensili ed una percentuale a stabilirsi dopo una data cifra d’incassi, oltre le solite percentuali sugli affari di teatro. Lasciare alla Casa Grus la vendita al dettaglio, ma vedendo possibilmente di serbarci facoltà di vendita al dettaglio delle Edizioni nostre. La filiale di Parigi venda al Grus con uno sconto inferiore proporzionale del 5% su quello che viene fatto dalla Casa di Milano. Durata del contratto eguale a quella della Società, cioè fino al Giugno 1900 ⎼ redimibile di 3 in 3 anni con preavviso di 3 in 3 mesi ed indenizzo di fi 3000 dalla parte che rescide.

 

Brentano ─ propone sia lasciato al tatto del Gerente il condurre a buon fine il contratto, come pure debbasi lasciare allo stesso le quistioni di dettaglio.

 

I soci approvano.

 

Ricordi = ringrazia ed assicura farà del suo meglio. Quindi apre la discussione intorno al bilancio 1892-93.

 

Brentano ─ dà lettura di una dettagliata relazione intorno al bilancio stesso, la quale viene approvata.

 

Gnecchi ─ crede esista una quistione pregiudiziale: il bilancio dell’anno scorso non venne firmato da uno dei Soci: chiede se si possa firmare quello di quest’anno.

 

Pisa ─ propone di non pagare al Socio che non firma.

 

Gnecchi ─ si metta a verbale che non si faccia alcun pagamento a chi non firma il bilancio.

 

Erba/ Brentano = sono dello stesso parere.

 

Brentano ─ aggiunge che non si deve pagare anche avuto riflesso alle spese giudiziali che per avventura avessero a compensarsi.

 

Gnecchi = torna a chiedere se i soci che firmarono il bilancio antecedente possono firmare l’attuale.

 

Brentano, Erba, Pisa = opinano che sono perfettamente liberi di farlo.

 

Il Sig.r A. Calabi dirigente gli uffici di ragioneria è chiamato in seduta. A richiesta dei Signori Soci dà gli schiarimenti che si desiderano intorno ai vari capitoli del bilancio.

 

Strazza = fa parecchie osservazioni intorno alle spese.

 

Ricordi = risponde che fa quelle spese che in coscienza crede utili ed indispensabili pel buon andamento dell’azienda.

 

Brentano ─ richiama l’attenzione intorno alla cessione dello stabile Officine, e crederebbe opportuno regolarizzarla.

 

Ricordi ─ osserva porta una spesa non indifferente di registro e che si procrastinò per poi incontrarla in epoca in cui lo stato degli affari sia più florido: non crede che in modo qualsiasi vi sia pericolo alcuno per parte dei Soci, ma che nulla ha in contrario a che tale affare venga definito.

 

Gnecchi propone il seguente ordine del giorno: “I Soci riconoscendo nel bilancio presentato il principio dei buoni effetti prodotti dalle riforme introdotte nell’amministrazione a cura del Gerente e del Socio delegato Sig.r Brentano, li esortano a continuare in esse ed approvano il bilancio nelle risultanze esposte.”

 

L’ordine del giorno è approvato all’unanimità, salvo che dal Sig.r Ing. G. Strazza.

 

Brentano ─ crederebbe opportuno mettere un 5% sui prezzi delle fatture delle materie prime alle Officine.

 

La seduta è levata ad ore 18

 

Giuseppe Pisa

Francesco Gnecchi

Luigi Brentano

Gustavo Strazza

Luigi Erba

Erminio Bozzotti