[nota manoscritta a matita: Dopo la lettera No.96]

28 Aprile. [1886]

Quinto

Caro Tornaghi.

Ho proprio un peso giù dallo stomaco perché il Pasdeloup non avrebbe cessato il bombardamento di biglietti. Dunque ti ringrazio e ringrazio Giulio e ti ringrazio ancora pel sollecito dispaccio che mi annunziava la cessazione delle ostilità.     

A tergo troverai due righe di ricevuta per le mille Lire.     

Non so ancora niente dell’impressione che avrà fatto il T.[amagno] su Verdi ma oggi andrò a Genova per salutare il Maestro che parte prestissimo per Sant’Agata.    

Saluti cordialissimi a te ed a Giulio

tuo aff.^mo 

Arrigo Boito 

 P.S. Voglio ripetere che il caso del Pasdeloup era un caso eccezionale sotto l’aspetto della personalità del contravventore, tanto eccezionale che non mi accadrà certamente mai più d’intercedere per altri. Sono tanto geloso quanto lo siete voi altri dei nostri diritti, i quali infine sono quelli che ci danno da mangiare, e intendo e lodo la vostra severità e mi troverete sempre senza pietà pei Mapleson per i Gye e compagnia bella

A. B.