Date: 20/2/1884



Place: Nervi, Genova

ID: LLET000162




[nota manoscritta a matita: Questa lettera va dopo la lettera No.73]

Nervi 20/2

Caro Tornaghi.

Bisogna credere che a Napoli la gente sia d'indole molto scherzosa. Ecco il mio caso: tu mi scrivevi il 12 Febbrajo: Ricevo avviso da Napoli che le prove dei cori pel Mefistofele sono alquanto inoltrate e che a giorni si darà principio alle prove d'orchestra. Aggiungevi che L'Impresa ti pregava di pregarmi d'andare a Napoli il più presto che potevo. Partii, come t'avevo annunciato, Sabato scorso, andai Lunedì scorso prima del mezzodì (jeri l'altro) dal Sig. Clausetti per chiedergli d'indicarmi il luogo e l'ora della prova che non dubitavo avesse luogo in quel giorno. Io m' imaginavo di dover fare alcune prove al cembalo colla Borelli e Maìni e le seconde parti, poi d'andare in orchestra qualche giorno dopo, passar un pajo di volte lo spartito coll'orchestra sola, attendere ai cori, ai ballabili ecc ecc. fin al giorno dell'arrivo di Barbacini il quale, poichè sa l'opera meglio di me (tante volte l'ha cantata) avrebbe potuto dopo un pajo d'ore di concerto al cembalo unirsi a tutti gli altri in orchestra. Questo era il mio piano. Frottole!

Le cose non andavano come io le pensavo. I Cori avevano studiato soltanto fino al second'atto e il loro studio era stato interrotto da una Lucia di Lammermoor.

La Borelli non doveva più cantare nel Mefisto bensì la Turolla, la quale era a Buda-Pest e sarebbe arrivata a Napoli il 4 di Marzo, Barbacini il 4 di Marzo idem, il contralto non era ancora stato trovato per conseguenza non c'era ancora stata l'ombra d'una prova al cembalo e con tutto questo avviamento lo Scalisi meditava pel Martedì seguente una lettura d'orchestra sola, una lettura d'orchestra quindici giorni prima di poter cominciare la prima prova in camera e coi cori che non avevano ancora passata tutta la loro parte. Mi opposi ricisamente a questa combinazione e vedendo che non avevo nulla da fare a Napoli ritornai a Nervi. Tanto per cominciare questa bella spedizione è costata fra viaggio d'andata, di ritorno e albergo 370 Lire circa. Rimanere a far la bella gamba a Chiaja mi seccava, pensai che quindici giorni di vita a Napoli al Bristol non mi sarebbero costati meno dei due viaggi sprecati e decisi di aspettare qui il giorno opportuno per ritornare al San Carlo. Ripartirò il 3 del Marzo o il 4 al più tardi, Barbacini e la Turolla saranno appena giunti e allora comincieremo a lavorare sul serio. Capirai che questa volata a Napoli non mi è parsa la cosa più dilettevole del mondo. Tutti hanno fatto le meraviglie come mi han visto capitare, m'è sembrato d'essere stato un po' corbellato, e forse è vero, lo Scalisi s'è voluto valere della mia apparizione per rassicurare il suo pubblico intorno all'andata in scena del Mefisto e mi ha chiamato quindici giorni prima del bisogno e il Clausetti, buon uomo, non s'è accorto del gioco. Ma su ciò è inutile discutere. Intanto ho cercato di utilizzare la mia inaspettata comparsa. Ho passata  la parte al Maìni e sono rimasto contentissimo[.]  La parte ci sta a pennello, la dice benissimo e, forse per causa del lungo riposo, la sua voce è forte e salda che non si può desiderare di più.

Ho parlato a lungo col Maestro dei cori che mi pare persona intelligentissima. Sono andato sul palco scenico; ho fissato i posti dei praticabili coi macchinisti e col pittore. Ho detto al pittore che doveva attenersi per l'Epilogo al bozzetto del Ferrario che servì per la Scala. Giulio che si rammenta com'era fatta quella scena forse meglio di me dovrebbe scrivere quattro righe di dilucidazione su quel bozzetto e spedirle al pittore. Col Maestro dei balli ho parlato anche. Sono contento d'avere la Turolla invece della Borelli. Credo che tutto andrà bene.- Sento dire che s'è combinato un Mefisto per la quaresima alla Pergola, colla Bulichoff il Valero e Castelmary. Quest'ultimo va molto bene ma gli altri non li conosco ad ogni modo io in quaresima sarò a Napoli e non potrò dunque essere a Firenze e me ne preoccupo. Vorrei che questo affare andasse a vuoto, non ci vedo chiaro, non mi pare opportuno. Ciào. Sta sano

saluta Giulio

tuo

Arrigo.

Transcription by Elisa Bosio
Named works
Mefistofele

Named theatres
Teatro di San Carlo

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 2
Size 180 X 110 mm

Letter name LLET000162