Date: 6/1918



Place: s.l.

ID: LLET000250




[giugno 1918]

Caro Clausetti,

sono ben dolente dal doverti confessare la mia assoluta incapacità =melodrammatica= di fronte al desiderio di un libretto d'opera del =Piccolo Harem=. Capisco il =colorito=......etc....etc..!, e capisco anche la passione del =colorito= in un musicista come il Zandonai!; Ma il colorito in Teatro (specie e sopratutto quello d'opera, che rispecchia quasi sempre l'ambiente) - deve pur avere per sé come suprema giustificazione il suo dramma e i suoi personaggi.

Ora; stringi, riassumi, condensa, il =dramma= non c'è; o se c'è è un dramma che ci viene suggerito non quello che vi si sente e vi si vede.

1° atto (con personaggi perfettamente inutili e vacui, che solo vivono alle spalle del =Signor Colorito=) questo I° atto non è che l'entrata di Mabruka - non abbastanza chiara né efficace nel lavoro drammatico e - quindi - ben misera per l'opera.

Il 2° - (Ramadan....sempre per ragione di un colorito quand même) - è anche più vuoto. L'azione manca; bisogna pensarvela noi. E per la musica è anche peggio. Il dramma ne dispone di così poca che i personaggi devono cantarvi: l'Inno di Garibaldi del Derto [Deserto?], il =Vorrei baciare i tuoi capelli neri... in arabo etc...etc...

E non parliamo del 3°nel quale quella =sostituzione di infante= in quell'uomo che piove dall'alto del patio proprio =a tempo=...l'uomo che scende dal Muro.....!!!!!!.. Notavi poi la ingenuità dei mezzucci: la caccia per giustificare coi preparativi la carabina in scena...; una nutrice, come nelle commedie e drammi del 300 etc...per preparare la catastrofe....etc....(Ora tu sai che io anni sono - molti - ho fatto tutta la Tunisia e ho anche vissuto per un po' sul limitare del deserto, nei donars [?] etc....etc...Orbene io ti affermo che il fucile arabo è ancora quello d'una volta, ad un unico colpo, dalla canna lunga etc...etc..Solo nel piccolo Harem vi è una carabina a due colpi.......perché il fucile arabo con un sol colpo non ucciderebbe che mezzo dramma!!!) Questo osservo appunto perché =laddove tutto deve essere colorito, quella carabina può esservi un'istrumento che stona!= quella araba che si serve del suo amante come controfigura per una vendetta passionale anche se non fosse araba potrebbe essere buona “ragione di opera passionale” ma non è così.

Nota poi che quell'uomo che a tempo voluto piove dal cielo nel patio, mannequin o controfigura come vuoi, è in fondo e non altro che il  vero protagonista necessario! E per finire: questo dramma è già un libretto, così come è buttato giù! Vi sono già qua e là dei brani versificati.

Eccotene un esempio: ….......

                                         ….......

                                         al fresco balsamo

                                         gli olivi pallidi

                                         non lungi piegano

                                         le fronde cariche...

                                         D'intorno l'arido

                                         piano s'abbevera

                                         e al divin nettare

                                          par che risusciti....etc..

soltanto è da chiedersi se è libretto che può ispirare....!

Caro Clausetti, non sono certamente i sakhan, i jani e gli ambar, e il bassur, e il giorno dell'Aïd e il succo del legmi e tutte le araberìe e islamerìe e mahometterìe che afferreranno anima e mente del pubblico!!!...Il colorito in un'opera d'arte ha linguaggio universale senza bisogno di dizionario e di note!..questo per dirti che a tutto quello che ho sopra scritto quel =colorito= è colorito di maniera! È tinta artificiale che ad una prima goccia d'acqua scolorisce e scompare!, e scomparendo vi lascia solo il lividume di una macchia! E così non sono i muezzin, le deggase, i mendicanti e i venditori di amuleti che daranno efficacia di dramma per quanto essi rappresentino e sìano i =personaggi del colorito= !!

La passione è l'unica internazionale! (che non può tenere sottintesi e sconfessioni e speculazioni politiche neppure dagli amicissimi socialisti del Kaïser!!) La passione è anima non clima..! Quando l'azione passionale è trovata bene ogni colorito vi si adatta, non solo, ma vi può anche dare un cachet suo speciale, e darvi anche quel tal sapore di arte desiderata che può anche parere una specialità, specialmente in musica. La donnée [?] non sarebbe malvagia, per quanto trucco cristiano; - ma bisognerebbe a mio avviso in modo completamente differente strapparvi il dramma rendendovelo logico, necessario.

Ne vale la pena? Ho detto trucco cristiano; mi spiego. Non è la prima volta che si cerca di cavare motivo di emozioni letterarie e artistiche da =esotismi= (per spiegarmi) cristianizzando o occidentalizzando usi, costumi, fatti e personaggi sopratutto orientali. Uno di questi esempi lo abbiamo avuto in Butterfly, quella di Belasco non essendo evidentemente che - piuttosto che un quasi-plagio - un'adattamento di una Madame Chrysanthème del Pierre Loti, adattamento europeo. La Butterfly di Puccini ama alla europea, aspetta Pinkerton. Madame Chrysanthème invece, partito il marito ufficiale, prova con un martelletto se le monete d'oro lasciatele sono vere o false. Questo feci rilevare al Signor Giulio e a Giacosa quando si trattò di cavarne un libretto. Quando Messager ebbe la velleità di accusarci di plagio, un plagio poteva esserci da parte del Belasco, ma la sua Butterfly poteva salvarsi da questa accusa appunto perché, bene considerata, essa era =piuttosto eroina europea= che non una =autentica mousmè=! Il karakiri è assolutamente maschile in Giappone.

Dunque: anche il Piccolo Harem potrebbe - e giustamente - ripetere le sue origini dalla identica ispirazione di quella del Belasco. La Oghzäla come Me Butterfly è più europea che non araba. La sua è una gelosia cristiana, non mussulmana! Questo cito per dimostrarti che, attraverso a tutte le parole arabe, a tutti i personaggi decorativi, vi può essere anche abbastanza soggetto falso, per non esatto, \appunto per/ quelle ragioni etniche che sono quelle che devono dare al dramma la veemenza e sopratutto la malìa caratteristica del suo colorito.

Se Zandonai ne è invaghito perché cavarne un libretto quando, accettandolo così come è, può permettersi tutti i cambiamenti, tutti i tagli e tutte le aggiunte che egli al caso potesse credere opportuni? Scusami la lunga lettera ma è la penna che, una volta preso l'aire, non ha più voluto fermarsi; e io le ho obbedito per - se non altro - dimostrarti la mia buona volontà e il mio desiderio nel compiacere Tito, Te e anche Zandonai.

Ma e perché Zandonai non si preoccupa del Dopo-Guerra prevenendo la così detta Arte Nuova con una affermazione completamente italiana? O che Italia non ha più coloriti musicali?

Coi saluti a Tito,

tuo affmo

Illica

P.S. Faccio seguire il copione.

Transcription by Archivio Ricordi
Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 2
Size 290 X 220 mm

Letter name LLET000250