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Caro Ricordi,

Busseto li 29 Ottobre 1852.

Se devo credere ad alcune lettere che ricevo ed agli annunzj delle scritture sui pubblici fogli, pare sia riserbato a Corti il tristo onore di annientare il Teatro Italiano di Parigi! È cosa che mi affligge moltissimo, non per me, ma per l'arte italiana e per gli artisti che perdono così un teatro lucroso ed onorifico. Sia ciò vero, o non vero, credo nostro comune interesse garantirci onde le opere da me ultimamente scritte non vengano mal eseguite. Io non ho diritto alcuno di pretenderlo, ma lo domando alla tua amicizia. Ti ripeto che potresti fare come vuoi (né io me ne lagnerei) ma mi obbligherai moltissimo se prima di cedere uno de' miei ultimi spartiti vorrai farmene parola.

Se non ti disturba troppo, pregoti comperare a mio conto un libro intitolato Il Segretario Fiorentino (ben inteso non il Macchiavello) ma una raccolta di cambiali, ricevute d'ogni genere, lettere su tutti gli argomenti e colle forme e titoli in uso per indirizzarsi ad ogni ceto di persone. Se non trovi il Segretario Fiorentino, mandami un libro di questo genere che supplisca indirizzando il tutto a Piacenza fermo all'Ufficio della Diligenza.

I saluti della Peppina per tutti. Ti stringo la mano e mi dico

Tuo aff.

G. Verdi

Transcription by Archivio Ricordi
Named people
Cesare Corti

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 225 X 178 mm

Letter name LLET000726