evidenziato nel giornale Il Movimento, del 18 Maggio 1868

Diamo onorevole posto nelle colonne del nostro giornale alla seguente lettera di Giuseppe Verdi, dettata all'illustre maestro da un nobile disdegno; disdegno non per conto proprio, ma per decoro dell'arte che egli onora, e non sa vedere così sconciamente malmenata, siccome accenna, da un ministro italiano.

S.Agata, 15 maggio 1868

Caro Mariani,

Il nostro Corticelli mi da il Movimento del 13,  ove leggo che “farei bene a rimandare la croce della corona d'Italia”. È precisamente quanto da più giorni aveva stabilito di fare, appena avessi ricevuto il diploma. Ma ora, senza dilazionare più a lungo, t'autorizzo a far dichiarare pubblicamente come io, con, o senza diploma, non accetto la croce di commendatore della corona d'Italia.

In quanto alla lettera-progetto Ristauri musicali, di cui Rossini non ricusò la presidenza, per parte mia non ho, né probabilmente avrò mai nulla a dire. Trovo soltanto bello ed edificante in un ministro italiano, scagliare sentenza sì grave, contro un'arte, che porta tuttavia con onore il nome italiano, in tutte le parti del mondo.

Di fretta addio, addio

Aff .––  G.Verdi