Stimatissimo Sig^r. Giovanni

La Signora Carlotta Ragazzini mi scrive da Trieste che deve cantare la Strozzi e mi chiede qualche consiglio. Mi prega quindi d’osservare se nel Finale primo non fosse più adattata una Cabaletta a Soprano e Tenore anziché eseguire quella appoggiata alla donna soltanto. Io dunque la prego di mandare la Stretta del Finale che scrissi a Firenze (che è in Do) il di cui canto principale e [sic] proprio sostenuto dal Tenore e dalla donna. Vorrei proprio che questa stretta fosse mandata in tempo, poiché capisco che la prima ch’io scrissi a Parma gli è impossibile che la Ragazzini possa eseguirla. Raccomandi quindi al caro Grolli la solita sua sollecitudine. Mi parrebbe pure non sarebbe male che nell’istesso tempo mandasse anche (ove non sia già fatto) la Cabaletta del Tenore nella sua Aria che scrissi a Firenze per Borioni. Così il Tenore potrà scegliere quella che più gli convenga.

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Il nostro Teatro cammina sempre al solito: poca gente. La Linda piace molto, la Salvini in ispecie eseguisce con molta maestria.

Di novità non ve en sono a meno che non voglia chiamarsi tale un certo Inno militare eseguito la sera del 14 per l’anniversario della Altezza sua per la grazia di Dio ecc. ecc. Questo Inno adunque è di composizione del Sig^r. Conte Nicelli ed è d’una sciocchezza impareggiabile da cima a fondo. Io non l’ho sentito perché gli è già più di un anno che non sono stato a Teatro ma so da fonte certissima essere vero ciò che ho detto. Se ne vuole una prova? Non piacque neanche a coloro che gioivano di questo tributo reso all’Altezza.

Si sta provando il giuramento poi si eseguirà lo Stabat del Colosso.

Raccomando di nuovo l’invio per Trieste e la saluta caramente

Il suo Dev.^mo Servo ed amico

Gualtiero Sanelli

Parma 18 Gennajo 1850

P.S. Se le fosse possibile farmi scrivere a Torino per la Primavera io sarei ben contento.

(Indirizzo)

Sig^r. Giovanni Ricordi

editore di Musica in

Milano

(il timbro postale riporta:)

PARMA

18

GENN .

1850

MILANO

20 GEN