Date: 31/5/1909



Place: Siviglia, Spagna

ID: LLET002785




Sevilla 31 maggio 1909.

Illustre e caro Commendatore - sono a Sevilla da quattro giorni e da quattro giorni non vivo più, sogno! Questo paese ha del meraviglioso e l'impressione che io ne ho ricevuto è enorme! tutto è musica quì: la cattedrale, l'Alcazar, la Casa di Pilato sono dei grandiosi poemi musicali; le piccole vie della vecchia città, oltremodo pittoresche nella loro strana irregolarità, le case di una bianchezza inverosimile coi loro balconcini pieni di fiori e i patio misteriosi, le donne coi fiori intrecciati nei capelli, sono tante piccole pagine musicali che un artista può cogliere e riprodurre con fortuna. Non le sarò mai grato abbastanza, caro Commendatore, di avermi fatto conoscere questo paese che può veramente ispirare grandi cose.- Prima di venir qui mi sono fermato qualche giorno a Madrid; francamente nella capitale di veramente spagnolo non ho trovato che i Bailes, piccoli caffè di 3o ordine dove per entrare bisogna abbottonar bene la giacca e segnarsi tre volte!... Tanto giù è scesa l'arte nazionale in Spagna! Sfido io: qual<'>è la parte del mondo dove un povero mortale possa togliersi all'incubo delle canzoni della Vedova allegra o di un Sogno di Valzer?- Eppure che godimento ho provato io di fronte alle canzoni popolari spagnole! Quanto interesse possono destare in un artista con il loro colore strano, con i loro ritmi irregolari, con certe tonalità assolutamente nuove. Mi meraviglio come nessun artista italiano o nordico abbia pensato a riprodurre nel grande teatro questi canti che sono eminentemente tipici. Lo stesso Bizet, che si è assimilato così bene i ritmi delle danze, ha trascurato il tipo più interessante della canzone spagnola.- L'assicuro, caro Commendatore, che io non trascuro l'occasione di penetrare questo genere di musica e sono certo che tornerò in patria con l'anima imbevuta di questi canti. Conchita sarà veramente una spagnola nel suo linguaggio; lo vedrà!

Qui a Sevilla, mercé le lettere di raccomandazione del Sig. Tito, ho fatto già molte relazioni, anche fra persone dell'arte, che con una buona volontà eccezionale si prestano e mi aiutano nel mio scopo.- Sto ora in cerca di una cantante araba che è unica, mi si dice, per certi tipi di canzone. Ha un repertorio che nessuno mai si è sognato di scrivere. Se riesco a rintracciarla, le cose migliori del suo repertorio le trascriverò e saranno nostre.- Non mi dilungo perché l'aggettivo famoso “bagolom”(*) sale troppo facilmente alle labbra di un milanese autentico qual<’>è il mio illustre Editore. Le dirò solo, per finire, che ho dovuto convincermi quì, che le Sue insistenti raccomandazioni sulle donne spagnole non mi sono sembrate affatto esagerate. Non ci sono croci qui che possano scacciare il demonio. Solo il pensiero del lavoro che ho promesso di fare mi salva dal dannarmi per sempre!

La prego di salutarmi affettuosamente l'illustre comm. Tito e di ricevere pure Lei gli ossequi più profondi dal devmo Suo

R. Zandonai

P.S. Il libretto di Conchita che tanto ho desiderato di avere quì non mi è ancora giunto. Mi è stato o no spedito? e dove?- La prego di informarmene.

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(*) Chiacchierone, in accezione gergale, qui sottolineata dalla terminazione in <m>, tipica della parlata roveretana.

Transcription by Diego Cescotti - Biblioteca Civica di Rovereto
Named people
Tito II Ricordi

Named works
Conchita

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 2
Size 211 X 132 mm

Letter name LLET002785