Mio Carissimo Amico

Venezia li 15 del 1 1842

In attenzione di riscontro all’antecedente mia del 14 corr. credo ben fatto rimetterti una lettera di Lanari a me diretta, dalla quale ricaverai in quale stato siano le cose fra noi, e come io speri sciogliermi interamente dalla promessa fattagli di scrivere per Esso un’opera in Primavera al Teatro della Pergola. Io dunque potendo, a causa delle ragioni che militano a mio onore, esimermi da questo impegno accetterò l’offerta di Merelli, sempre però che la mia Saffo sia tolta ora di scena dalla Scala e che si riprenda in Quaresima con la mia assistenza. Torno a ripetere ch’io non pretendo alcun compenso per questi miei giorni a Milano. Se l’affare conviene a Merelli noi parleremo del resto, altrimenti tutto è finito!

Per Dio! Ch’io non possa ottenere questa grazia? Che debba soffrire il mio lavoro sì malmenato dell’esecuzione? Ma che ho io fatto a Merelli per volermi così male? Io mi raccomando caldamente a te, a te che mi sei amico, e amico vero da tanti anni! Opera a vantaggio del tuo Pacini. Rispondimi sollecitamente, e rimettimi la lettera di Lanari.

Volta

[obliquamente] Al Sig.^r Giovanni Ricordi

Negoziante di Musica ed Editore dell’I. R. [Imperial Regio] Conservatorio etc. etc. etc.

Contrada degli Omenoni N. 1720

Milano

P.S. Le Bas ti avrà già risposto. da Ferrara mi si richiedono gli accordi da me fatti alla Parte del Tenore nella Saffo.

Il Tuo Pacini