Carissimo Amico!

Vicenza 2/10 55.

Riscontro la pregiatissima tua, dalla quale intesi il divisamento di fare l’Ebreo alla Scala, e ti puoi immaginare se io vada ben contento, e se non farò tutto il possibile per essere io stesso a porlo in scena almeno per le ultime prove, e sull’affare interesse certo che non vi sarà niente a dire tanto più che tu me ne raccomandi. Quando che sia incaricherò anzi te stesso a stabilirne i limiti. Io intanto mi recherò domani a Treviso per assistere alle ultime prove dell’Ebreo, e per abboccarmi con Marzi sull’affare della messa in scena del Pietro D’Abano, ed acquistar tempo per poter appunto venire a Milano. In tutti i modi entro il mese di 8bre ti saprò dire qualche cosa di concreto.

Non so comprendere come la Fama non che il Cosmorama Pittorico abbia [sic] scritto che l’Ebreo non ebbe quell’incontro, che si aspettava a Trieste, mentre il Diavoletto e l’Osservatore Triestino specialmente che è il giornale ufficiale di Trieste ne scrissero tanto bene, e così pure lettere private di Proffessori [sic] d’orchestra, non che di commercianti confermano come i sudetti! [sic] Negrini stesso me ne assicurò per telegrafo dopo la prima rappresentazione! Non so comprendere come sia la cosa !...

Mio fratello e cognata rispondono a tuoi cortesi saluti. In questo punto ricevo una lettera da Giraldoni, che ha combinato di far l’Ebreo ad Allessandria [sic] . Mi raccomando di mandarvi una partitura coretta [sic] ed il libretto colle mia aggiunte.

Credimi frattanto con tutta l’amicizia

Tuo aff. amico

G. Apolloni