Date: 7/2/1856



Place: Vicenza

ID: LLET003984




Carissimo Amico!

Vicenza 7/2 56.

 

Decisamente fosti indovino! Se io non riscontrai si fù [sic] perché, approfittando del miglioramento nella salute, di mio fratello, mi diedi a corpo morto dietro al mio Pietro D’Abano, e sai bene che per riuscire in qualche cosa ci vuole l’Age quod Agis, e quindi isolarsi da qualunque estranea circostanza, che possi [sic] far succedere distrazione. Te ne chieggo però mille scuse, e nel tempo stesso ti faccio mille ringraziamenti per la premura verso di mio fratello, e nel tempo stesso verso di me. Ti assicuro che la sua guarigione è quasi compiuta, per cui spero che potrà uscire il venturo Marzo a Venezia a sentire il mio nuovo lavoro.

A proposito di questo ti dirò che sono assai mal contento della compagnia della Fenice e specialmente della Donna Sig. Cortesi (per carità ché [sic] ciò sia inter nos) per cui se io potessi, certo mi ritirerei dal fatto contratto coll’impresa. Di fatti furono eseguite tre opere. Don Sebastiano, Trovatore, Traviata, e furono tre fiasconi solennissimi; e sì che tutte queste opere hanno sempre piaciuto, anzi fanatizato [sic]! Dunque di chi è la colpa? È facile indovinarlo.

Egli è perciò che parlando appunto con mio fratello sulle condizioni del Contratto, che tu mi hai offerto a Milano, vi era che nel caso che l’opera non piacesse, e facesse fiasco, tu non saresti tenuto minimamente al contratto. Domando io come si fa a stabilire se un’opera sia buona, se ne può essere guastato l’effetto dalla cattiva esecuzione, o dalla mancanza di mezzi degli artisti? Allora sicuramente il far fiasco, il non piacere, non dipende dall’intrinseco valore della composizione ma bensì dalle sudette [sic] circostanze. Ti ricorderai bene della Traviata!... Dietro ciò noi saressimo [sic] d’avviso di togliere prima di tutto la sudetta [sic] condizione, aumentando il corrispettivo delle dodici mille e trecento dell’anno passato alle venti mille, colle intese condizioni, e forme di pagamento. Se ti fò [sic] un tale aumento gli è perché quest’anno dovetti esborsare Aus. Lire mille cinquecento per il libretto, che l’anno passato non mi costò nulla, per cui aggiungendovi la spesa delle copie io vengo vere due mille lire di più in danno dell’anno passato. Sicuro che tra noi andremo pienamente d’accordo, poiché è mio divisamento di continuare sempre gli affari con te, che spero non cesserai di prodigarmi la tua amicizia di cui vado oltremodo superbo, e felice, ti prego di presentare i miei doveri alla gentilissima tua Signora, della quale non dimentico mai le ripetute cortesie, alla tua sorella pure, al carissimo Giulio, a famiglia tutta, che certo, almeno in parte, condurrai a Venezia. Dirai pure tante cose per mio nome al Sig. Cerri, che spero mi continuerà il suo compatimento. Mio fratello e Cognata grati della tua memoria grati rispondono a tuoi gentili saluti, e frattanto in attesa di un tuo riscontro, ricevi i miei più vivi sensi di amicizia e di estimazione.

Tuo Aff. Amico

G. Apolloni

Transcription by Giovanni Vigliar
Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 245 X 193 mm

Letter name LLET003984