Parigi 13. Agosto 1857.

Mio Carissimo Amico,

Trovo anch’io che il Signor Lasina vuol dare molto poco per me, lui si crede che io sono stabilito a Napoli, mentre sono a parigi [sic], e dopo Trieste debbo per miei affari, e perché qui tengo casa ritornare qui sino a che non vado a Napoli. Vogliate tirare qualche altra cosa, ma io però sono contento di tutto quello che farete, stantecché [sic] veggo io stesso essere la mia presenza indispensabile a Trieste. Dunque decidete Voi in termini affermativi come se fossi io stesso. Nella lettera che ultimamente ho scritto a Lasina gli ho fatto capire che voi avevate la faccoltà [sic] di trattare la mia venuta. Gli avevo parlato con paura della Signora Goldenberg, non conoscendola, ed avendone qui sentito parlare male; ora dalle vostre informazioni sono rassicurato e contento perciò volete scriverlo al Signor Lasina. Mi fareste sommo favore se poteste pregare il Tito di mandarmi subito se non tutta la metà della somma tra noi convenuta per l’opera; perché essendo in estate e questo il mese di Agosto propriamente il 20 giorno in cui si fanno i pagamenti dell’Annata e debbo pagare la pensione d’un anno per un fratello che ho qui in uno dei primi Colleggi [sic] e non mi basta il Denaro che ho. Me lo manderete pel mezzo il più presto e [****].

Ora attendo una vostra che mi dice il giorno preciso che dovrei lasciare parigi [sic], e come avete combinato.

Il modo di darmi Lasina il denaro lo combinerete secondo l’uso che ci è. A proposito! Il Baritono Mattioli scritturato pel teatro Vittorio Emanuele di Torino è scappato a Rio janerio [sic]. Quindi Regli è senza Baritono.

Salutatemi tanto la Signora Peppina, e tutta la famiglia. M ringrazierete tanto la Signora Giulia d’avermi procurato il bene di vedere i suoi caratteri, e un programma di peruzzini [sic] che mi piace molto. Gli scriverò una letterina alla prossima che scriverò a voi. Amate il vostro Amico

Gaetano Braga