Villa Salteano

Monteroni d’Arbia

Provincia di Siena

5 8bre 1877

Pregiatissimo Signor Ricordi

Per togliere ogni ostacolo alla riproduzione e alla circolazione della mia opera, mi sono fatto persuadere da mio fratello di accettare le modificazioni da lei proposte nel nostro Contratto, le quali da alcuni giorni le sono state rimesse da me firmate.

Tolto ora ogni impedimento per ciò che riguarda la parte commerciale, spero che questi miei lavori saranno presto riprodotti, e che la benevolenza, l’appoggio, e la grande influenza della casa Ricordi otterranno quel giro che è nostro comune desiderio.

Non credo certamente d’aver scritto dei capolavori, perché non è dato a nessuno scrivere capolavori né alla prima, né alla seconda Opera; ma credo d’avere dato segni evidenti che con più esperienza, e con un poco d’incoraggiamento potrei un giorno essere di qualche utilità al Repertorio Italiano, che il buono disgraziatamente va invecchiandosi, il moderno è assolutamente mancante di lavori buoni e melodici.

Non nego ancora che con meraviglia ho veduto fino a questo giorno avere un certo giro Opere (che a parte la modestia) non credo affatto superiori alle mie. Mi venne assicurato che ciò accadeva perché l’Editore poteva dare queste opere a noli assai modici, ciò che non poteva fare colle mie opere attesa la corresponsione dovuta all’Autore. Ora questa difficoltà e [sic] tolta, epperciò voglio sperare che le mie Opere avranno quel giro che hanno ottenuto tante altre di uguale entità, e così io ne risentirò grande incoraggiamento, e anche lei ne risentirà quel meritato benefizio che con tutto il cuore le auguro.

A Firenze ebbi il piacere di vedere il gentile suo Signor figlio Emilio. Stava benissimo di salute e si passò insieme una mezza giornata allegramente.

La prego di fare tanti saluti all’Egregio Cav. Giulio, al Signor Tornaghi, e a tutta la sua tanto distinta e gentile famiglia, e di credermi sempre

Suo Dev.mo ed Obb.mo

Ciro Pinsuti

Ill.mo Signor

Tito di Giovanni Ricordi