Camerino 14/9 69

Mio caro Tornaghi.

Ho ricevuto le dodici copie della mia melodia Era stanca che mi avete spedita. Ne ringrazio tanto te e il Sig^r Tito. Qui in Camerino nel prossimo carnevale faranno spettacolo d’opera; ed è una società di cittadini che ha assunto l’impresa. Le opere che vorrebbero dare sono il Ballo in Maschera e il Giuramento. Si sono rivolti a me perché ne domandassi il prezzo di nolo, e non essendomi potuto ricusare eccomi ai tuoi piedi, e colle lagrime agli occhi eccomi a perorarti la causa dei miei Camerinesi. Pensa che si tratta d’un Camerino, e che tutto v’è in diminutivo, e più di tutto la borsa; fa dunque che anche il nolo delle due opere sia più che diminutivo, microscopico. In compenso della tua misericordia ti farò creare cittadino Camerto e se vuoi farò iscrivere il tuo nome nell’Albo dei Benemeriti della Patria. Dopo ciò mi sembra di vederti tutto commosso, stendere la mano al campanello, chiamare (sento) il Sig^r Peppino ed in mezzo ai singhiozzi dargli ordine di preparare i due spartiti, più una cambialetta di un migliarettino di lirette ed inviare, a suo tempo, il tutto in buone condizioni alla società impresaria di Camerino.

Saluta Giulio e ricevi una stretta di mano dal tuo aff.

F. Marchetti

Hai ricevuto un’altra mia lettera con molte preci?