Date: 7/6/1874



Place: Camerino, Macerata

ID: LLET005683




Camerino, 17/6 74

Mio caro Giulio.

 

Il tuo letterone mi ha fatto piacere e pena nell’istesso tempo. Piacere perché in esso ho scorto a chiare note quanta stima ed amicizia riscuoto da te e dalla tua Casa, cosa che lusinga infinitamente il mio amor proprio d’uomo e d’artista. Pena perché ad esso non posso rispondere come vorrei e come tu desideri.

Col mio carattere piuttosto freddo e riflessivo, non una, posso assicurartelo, delle giustissime osservazioni che tu mi fai era sfuggita ai miei occhi, ed anzi ne potrei aggiungere. Per conseguenza mi succede spesso di trovarmi a disagio nelle relazioni che ho colla Signora Lucca. Con tuttociò [sic] la mia delicatezza non mi permette di ritirarle la data facoltà, almeno sino a che non vegga che domandandomelo si è voluto farsi giuoco di me. In simili questioni è difficile giudicare da chi è fuori di causa, e per conseguenza ciò che a te e ad altri può anzi deve sembrare cosa naturale – farebbe l’effetto d’una poco buona azione. Tanto come uomo che come artista non ho mai ammesso, né ammetterò, che possa solo essere posta in discussione la mia delicatezza, e nel caso attuale se non mi regolassi così darei panno da tagliare, e molti mio caro Giulio, vi sarebbero dentro con forbicioni sterminati! Son cinque giorni che ho ricevuto la tua lettera, vedi che mi son preso il tempo necessario alla riflessione prima di rispondere. Non mi sono quindi nemmeno dissimulato il danno che risentirò da questa determinazione, ed ho ben valutati i vantaggi che prendendone una opposta, me ne sarebbero derivati; ora pensa tu se l’accettare gli uni e rinunziare agli altri mi costi! E mi costa tanto più, che da quest’opera dipenderà in gran parte il mio avvenire. Quanto all’aver bisogno d’ajuto, non credere che io sia divenuto così sciocco da pensare di non averne bisogno. Non parlo di quell’ajuto che tenta d’imporre, che davvero spero non avervi mai che fare, ma di quello che mette in posizione di spiegarsi, di far vedere nella sua luce il lavoro che si espone al pubblico ... quello è un ajuto indispensabile. Io lo veggo forse meglio degli altri, che nelle poche cose che ho fatto l’ho sempre rimpianto, senza poterne mai provare i benefici effetti! Vedi che se dopo tutte queste riflessioni non mi arrendo al tuo desiderio, gli è che la mia delicatezza non me lo permette. Inutile il dirti che serberò il più profondo silenzio sulla n(o)s(tra) corrispondenza; già credo che tu conosca a prova la mia discrezione. Fra un mese ci vedremo a Milano, allora risponderò ad una frase della tua lettera a voce. In iscritto porterebbe troppo a lungo, e già ho scritto un letterone ancor io. Grazie della Messa; la sto studiando col più vivo interesse. Rammentami alla tua gentile Signora e, credimi, son ben dolente di non aver potuto mostrare col fatto tutta l’amicizia che nutre per te il tuo

aff.

F. Marchetti

Transcription by Paola Meschini
Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 2
Size 210 X 135 mm

Letter name LLET005683