Gentil[i]ssimo Sig Ricordi
Mi permetto scrivervi, e osare domandarvi a chi appartiene la proprietà della Maria Stuarda del povero Donizzetti. Su questa vecchia opera io vi ho lavorato grandemente, e non vorrei perdere tanto mio lavoro, né cederlo al caro Sig Coltrau a qualunque prezzo. Oltre i pezzi nuovi da me composti, fino il libretto è stato riformato in molte parti.
Voi che sempre vi mostraste meco gentile, lo sarete anche questa volta ad onorarmi d’una risposta. Si potrebbe forse dare quest’opera alla Scala, se la compagnia cantanti non è troppo mediocre. Penserei io pel permesso d’allontanarmi da S. Carlo per qualche tempo.
Accettate i complimenti rispettosi del
Vostro
Niccola de Giosa
Vicoletto del Vasto 9
Sett[embre] 66