Date: 24/5/1914



Place: Napoli

ID: LLET006662




= Napoli, 24 Maggio 1914 =

 

Caro Comm. Tito,

ho già da alcuni giorni rinviato il 4o atto del “Ramuntcho”, come i precedenti scrupolosamente esaminato. La riduzione del Mo Solazzi mi è sembrata eccellente nel suo complesso e fatta con molto amore e coscienza artistica. Essa è, a parer mio, una delle migliori che il Solazzi abbia fin’ora eseguite perché, mentre è fedelissima all’originale, riesce di buon effetto pianistico e relativamente abbastanza facile. Ne sono insomma contento, come lo sono egualmente della mia nuova opera avendo avuto modo di passarla dopo qualche tempo e quindi in condizioni di serenità e giustezza di criterio che talvolta possono mancare durante la creazione. Malgrado lo stesso Mo Zenoni mi avesse consigliato di conservare la parte del m. Soprano tal quale l’avevo scritta, salvo poi ad aggiungere qualche puntatura, ho preferito di abbassarla quasi tutta e ciò perché la stimavo abbastanza acuta. Se Ella ben ricorda, questa parte fu da me creata la prima volta per Soprano drammatico e poi, dietro suo parere, cambiata per mezzosoprano. In questa trasformazione la tessitura restò un po’ alta, quindi ho creduto opportuno abbassarla per non creare difficoltà nella esecuzione. Ad ogni modo è da preferirsi una cantante che abbia facile il registro acuto e il medio. In complesso è una tessitura simile a quella di Amneris nell’“Aida”.

Le accennai, nello scorso Marzo a Milano, a qualche taglio ed Ella mi disse di non toccare la musica perché, al caso, si sarebbero decisi i tagli da farsi, durante le prove, a misura che se ne fosse riconosciuta l’opportunità. Ciononpertanto io ho pensato di apportarne sin d’adesso due al 3o atto: uno dei quali ho segnato ad libitum e l’altro ho fatto radicalmente, cambiando un po’ la musica; entrambi nella scena della processione e pellegrinaggio di Lourdes, che era invero un po’ lunga. Questo come base di altri eventuali tagli di cui Ella sarà giudice assoluto perché io mi rimetto a Lei per tutto quanto crederà utile di fare, nell’interesse dell’opera, durante le prove così per i tagli come per la messa in scena. Questa mi preoccupa non poco, specialmente per i finali IIo e IIIo dove il coro ha una gran parte. Ma Ella saprà sciogliere tutte le difficoltà dando le indicazioni opportune onde tutto riesca perfetto. Ricordo, a proposito, il 2o atto della Francesca in cui il movimento delle masse era davvero magnifico, e mi ha, per la esecuzione fusa e ben concepita, molto impressionato. Coi nuovi tagli l’opera dura poco meno di due ore, se i miei tempi saranno scrupolosamente mantenuti. Atteso che gli atti sono quattro, mi sembra un’opera di giuste proporzioni. Sono d’accordo col Mo Zenoni circa la mia venuta a Milano nel prossimo Giugno, appena egli me ne avviserà, per metterci insieme al lavoro per i ritocchi alla partitura.

Ho letto sul “Corriere” i nomi degli artisti che la Direzione del Dal Verme ha destinati al “Ramuntcho”. Tranne la Navarrini che ho già inteso nella “Bohème” allo stesso teatro (ma di cui, in coscienza, non saprei esprimere un giudizio non avendola ascoltata coll’intenzione di averla ad interprete) gli altri due artisti mi sono ignoti, specialmente il tenore Lappas che immagino sarà un debuttante o quasi. Io avrei desiderato il Crimi per la parte del protagonista. Mi dava affidamento per la voce e mi sembrava a posto nella parte. Ne feci cenno anche al Mo Zenoni. Ma se Ella ha approvati gli artisti proposti vuol dire che saranno adatti all’opera e degni di cantarla. A me non resta che accettarli con fiducia, nella sicurezza di avere una buona esecuzione vocale e scenica che faccia vieppiù risaltare la mia opera. Attendo il battesimo di Milano con serenità di coscienza e colla massima calma. Esso sarà decisivo per me e per il mio avvenire. Nel critico e doloroso momento che attraverso, in cui circostanze impreviste mi hanno trascinato mio malgrado, tutte le mie ardenti speranze sono riposte nel successo di quest’opera nella quale ho un’intima e sicura fede che, spero, sarà da Lei con tutta coscienza e simpatia condivisa.

Mi creda con Saluti cordiali

il Suo affmo

= Stefano Donaudy=

Transcription by Simone Majocchi
Named people
Ugo Solazzi


Named theatres
Teatro Dal Verme

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 180 X 110 mm

Letter name LLET006662