Date: 21/12/1871



Place: Il Cairo, Egitto

ID: LLET007143




Cairo 21. xbre 1871

Grand New Hotel

Caro Giulio! Perdonami se sono obbligato di scriverti una lettera s[*****] e per sommi capi: se non faccio presto parte il Corriere e prima di otto giorni non ce n’è un altro.

Assistetti ad un pajo di prove dell’ Aida. Non spendo parole inutili sulla musica: mi pare una delle meglio riescite del Verdi, specialmente per effetto. È una musica grandiosa, di molta efficacia drammatica e quì al Cairo per l’esecuzione mancano gli elementi. Sarà meravigliosa da vedersi per ricchezza di costumi, per bellezza di scene, per scrupolosità archeologica, ma mi sembra che l’esecuzione musicale lasci molto a desiderare. In breve ti riassumo tutte le mancanze.

I°. Il teatro è troppo piccolo e la scena è così angusta che le masse non si possono muovere.

2°. Non c’è ordine, disciplina, né autorità sulla scena.

3°. La messa in scena è fiacca, tutto di convenzione: il povero D’Ormeville è un bravissimo ragazzo, ma il mettere in scena non è il suo forte.

4°. L’orchestra è scarsa: ha degli eccellenti professori, ma ce ne sono molti che fingono di suonare.

 5°. I cori anche scarsi e svogliati. Quel brano fugato nella marcia lo massacravano talmente che il Bottesini dovette accorciare e fece benissimo. Tagliò niente di più di 10.battute.

6°. Bottesini fa sforzi sovrumani per vincere tutte le difficoltà e se non crepa dalla bile è un miracolo. Ci mette molta passione e tutta la sua intelligenza artistica, ma mi sembra che non curi molto i coloriti. Ma d’altronde le prove sono poche e corte.

7. Le trombe lunghe vanno benino ma quelle in SI stuonano un poco.

8. La nuova stretta del duetto fra le donne è bellissima: Bottesini la trova un poco scucita: a me pare molto drammatica e di effetto.

9. Delizioso il duetto finale e Verdi ha fatto bene di correggere colla eleganza, con un estasi quasi ideale il terrore della situazione. L’insieme col coro va bene, ma bisogna vedere cose succederà quando sarà a posto il macchinismo. La scena è così ristretta che Radames e Aida dovranno cantare sul proscenio fuori dal sotteraneo [sic]. Del resto il proscenio sarà sempre un grave ostacolo all’effetto d’illusione di questa scena, che temo troppo ardita: vedremo alla rappresentazione.

10. Per ultimo ti dirò dei cantanti; son tutti ammalati, e raffreddati, la Grossi a letto, la Pozzoni col naso rosso, Medini colla tosse; un vero ospedale: era fissata per Domenica (24) la prima rappresentazione ma mi sembra impossibile anche se i cantanti stanno bene per l’immaturità della messa in scena. La Pozzoni canta bene ma la parte mi sembra acuta per lei: certi do font frissoner le dos! Ahi!

La Grossi non l’ho udita. Steller fuori di posto: è una parte energica quella di Amonasro ed egli non ha voce: canta bene quando lo si sente. Medini eccelente [sic]. Quanto a Mongini dalle prove mi sembra il migliore di tutti e credo che avrà un grande successo. Canta divinamente quel giojello di Romanza del 1° atto: peccato che nel recitativo ci siano delle trombe che fanno il caso del diavolo. L’Allievi seconda donna non guasta ma ci ha un fa bemolle nella frase religiosa che non posso mandarlo giù. Ieri ho visti i costumi e i giojelli! Sono d’una eleganza e d’una ricchezza indescrivibili.  Vedremo cosa saprà fare la sartoria della Scala. Mi fido poco

Transcription by Archivio Ricordi

Named works
Aida

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 205 X 132 mm

Letter name LLET007143