New York City, 106 Northern Avenue.

15 Maggio 1926.

Carissimo Renzo.

Acclusi un mio vaglia per Lire Mille pagabile a te, e tutti i documenti riguardanti il piatto di Ceramica di Faenza, che mio nipote Giovanni ricevette da te, e che egli mi spedì qui a mezzo della ditta Jackey Maeder, ai quali tu lo raccomandasti.

Pochi giorni [or] sono scrissi a mio nipote per informarti che il piatto arrivò rotto in 7 pezzi, e che il Direttore della dogana di qui disse che per un oggetto di tanto valore l’imballaggio era stato fatto In modo che potea dirsi criminale, mostrandoci come fra la parte convessa del fondo del piatto e la cassa d’imballaggio non era stata messa cosa alcuna che potesse attutire i possibili urti di un lungo viaggio, e che tutto l’imballaggio consisteva in un poco di quello che qui chiamano “Excelsior” attorno alla circonferenza della cornice del piatto.

Il piatto fu riparato, ed apparentemente bene, ma dovette esser verniciato per salvare le incollature dalla influenza atmosferica. I periti che vennero ad esaminarlo furono in completo accordo che la indispensabilità della vernice ed il fatto delle incollature toglieva al piatto per lo meno la metà del suo valore commerciale, e non vollero pronunciarsi in cifre riguardo all’attuale valore di esso per come si trova, ma dettagliarono nel loro rapporto le ragioni per le quali il danno rappresentava PER LO MENO la metà del valore iniziale.

Dall’acclusa lettera della Ditta Vandegrift a mio genero, che io ho incaricato di curare tutta questa faccenda (te ne accludo anche la traduzione) rileverai come i documenti furono approvati dagli agenti di New York della Compagnia di Assicurazione, ed approvati anche dalla Compagnia di Assicurazione a Basilea – la “Balcise” - . Jackey Maeder non ha dato alcuna ragione per il suo rifiuto di contr[o]firmare i certificati, e non può darne, perché non ce ne è alcuna. Il suo rifiuto quindi non ha altra base che la speranza, che essendo io lontano le cose possano trascinare in lungo possibilmente fino a cadere nel dimenticatojo. Ma in questo sbaglia. Io sono stanco di esser derubato, e non mi rassegno in questo caso, anche perché costituisce non solo una ingiustizia, ma anche una specie di imposizione.

Di questo solo mi spiace: di dovere darti disturbo, sapendo quanto tu devi essere occupato. Ma come fare altrimenti? Il fatto che tu hai indirizzato mio nipote dai Signori Jackey Maeder è indicativo che fra la Ditta di cui tu sei a capo e quella ditta, possono esistere dei rapporti per mezzo dei quali la tua parola deve essere autorevole presso di loro. E se è così nessuno meglio di te può indurli a fare quello che è loro dovere di fare. Tu puoi indurli a considerare che facendo il loro dovere ora, si risparmiano ulteriori noje ed ingenti spese domani, giacché se non cedono al tuo intervento, dovranno cedere dinanzi ai tribunali.- E se non cedono e si ostinano a non voler firmare, ti prego di indicare a mio nipote un avvocato onesto ed abile \per/ iniziare una causa contro la Ditta. Ed è per questo che accludo il vaglia di Lire Mille, che mando come un semplice anticipo per le prime spese, giacché io, (o se manco io, i miei eredi), ho deciso che si deve andare sino in fondo, ed allora le spese di chi perde saranno molto forti, e noi non possiamo perdere. Ma voglio sperare che non ci sia bisogno di andare ad alcuna estremità come quella di una causa, e che Jackey Maeder faranno il loro dovere. Nel qual caso tu potrai dare le Lire Mille a mio nipote.

E questo è tutto per oggi. Coi più cari saluti di noi tutti a voi tutti, e per te un mio affettuoso abbraccio cordialmente ti saluto.

Tuo aff.mo

Pietro Floridia

Transcription by Raffaele Buscema
Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing typescript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 2
Size 275 X 215 mm

Letter name LLET007241