Carissimi Clausetti e Valcarenghi

Vi confermo il miracoloso ma grande successo di Belzebù a Roma. E ciò avrebbe una importanza relativa. L’importante invece è che abbiamo (anzi avete) in mano una operetta che è veramente un ottimo pezzo che può andare come le operette più fortunate e fruttarvi (non oso dire fruttarci) molti quattrini. Questo ve lo scrivo naturalmente prescindendo dalla mia qualità di autore. Però, per ottenere questo risultato, occorre che l’operetta sia ora eseguita, il che non è avvenuto a Roma. Vi prego di ascoltarmi perché vi assicuro che l’affare ne mette conto. Il buono e valoroso Petroni ha una compagnia che - dati anche i momenti- lo colma di angustie; figuratevi che la mattina invece di andare alla prova gli artisti vanno a fare del cinematografo, sì che alle prove non va quasi nessuno. In compagnia mancano i generici mancano i coristi etc. etc.

Inoltre: io sono venuto qui gli ultimi 6 giorni; non ho potuto fare che pochissimo; il puro necessario indispensabile. L’esecuzione non è neppure lontana parente di quella che dovrebbe essere. Non ostante tutto questo l’operetta è piaciuta non solo ma ha ottenuto un vero grande successo. Petroni va ora e Napoli e in Sicilia, bisogna affrettarsi a farne una riproduzione possibilmente con la compagnia Vannutelli. Ma vale la pena che la prima volta che l’operetta sia data da una compagnia, io faccia il sacrificio di curare le prove di prosa e messa in scena. Non è per imbecille vanità che io vi dico questo perché sarebbe ridicolo ma perché la novità del soggetto deve essere accompagnata da una novità d’esecuzione che ci consentirà di imporre l’operetta ovunque. Dunque, per non tediarvi di più; al ricevere questa mia pregate il Manneschi anzitutto di non far parola ad anima viva di questi apprezzamenti sulla compagnia Petroni che io ho scritto; poi di mettersi subito in corrispondenza con Vannutelli (dov’è?) comunicandogli il successo del lavoro dicendogli che tutte le spese per mettere l’operetta si riducono a due scene, una decina di costumi di diavoli e altri 5 o 6 costumi che ogni compagnia ben fornita può rimediare facilmente nel suo guardaroba.

Per le scene questa volta voglio mettermi d’accordo io con lo scenografo perché la scena del II° atto, che è la più importante, è venuta una vera puzzonata. Dunque: sia Vannutelli, sia un’altra compagnia (tranne la Città di Milano) venga presto questa riproduzione del Belzebù.

Vi ripeto che l’affare è ottimo; mette conto che ve ne occupiate e non dubito che la ben nota valentia dei due strateghi saprà condurre alla vittoria commerciale questa vittoria teatrale. Voi apprezzerete la sincerità di quanto vi scrivo ponderando un momento ch’ io non ho che il 5/oo sul Belzebù (Valcarenghi in questo attimo comporrà la sua glabra faccia di fiorentino del 300 a un mefistofelico ghigno) e che in fondo il mio interesse in questo affare è minimo e che scrivendovi così io come al solito dò prova del più grande disinteresse!

E non converrebbe oramai stampare anche la prosa nel libretto?. Quel lavoro di collegamento mi porta via una settimana di tempo; potrei finire invece l’operetta di Sadun.

Io vorrei venire a giorni a Milano con Lisistrata, con l’operetta Sudan e con una traccia che ho abbozzato sul prologo della Bisbetica Domata; trama scritta in collaborazione con persona che ama per ora serbare lo incognito.

In questa occasione io vorrei incontrare tutti e due gli arcadi a Milano. Quando partirà  Clausetti? Vi prego rispondermi a Viareggio e vi saluto affettuosamente Forzano

Io Parto ora per Viareggio

Domenica. 25.5.19

P.S. Non so se abbiate saputo di un contratto che ho fatto con Mocchi; ma questo non

guasta il galantuomo come vi dirò a voce.

Transcription by Angelo Redaelli
Named people
Leo Petroni


Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 2
Size 210 X 135 mm

Letter name LLET007587