Pregiatissimo signor Tornaghi:
Sono oltremodo desolato perché non mi venne spedita mai la Gazzetta musicale e non so proprio cosa pensare.
Se fu oblio degli speditori, la prego a dar ordine perché mi vengano indirizzati qui a Lecco gli ultimi tre numeri.
Io sto pur preparando per la Gazzetta dei lavori un po’ accurati e piccanti che a suo tempo le manderò. È necessario che il giornale prenda maggiore varietà e maggior scioltezza, e questo inverno converrà in ogni modo rianimarlo.
La prego di passare al Farina Lire 100 per conto mio, e di inviare le altre 100 a me qui in Lecco a mezzo di vaglia postale.
Sabbato sera va in scena la nuova opera di Petrella I promessi sposi. Nella musica c’è del buono, e in generale vi si nota una insolita accuratezza di dettagli. La parte comica è riuscita perfettamente; e credo sia il vero genere di Petrella. L’esecuzione è lodevole; buona l’orchestra; e buoni i principali cantanti. I cori, segnatamente quello delle donne, lasciano molto a desiderare. Appena l’opera sarà andata in scena, le scriverò dell’esito.
Perdoni se non mi estendo dippiù; ma sono tormentato da mille occupazioni.
Tanti saluti al signor Giulio se si trova a Milano. Il signor Tito l’ho veduto qui sabbato scorso e sta bene assai.
Di lei affez. amico e serv.
A. Ghislanzoni
Lecco. 30 Settembre