Pregiatissmo Sig.Giulio:
Caprino Bergamasco = Martedì.
 
La notte scorsa ho dato una rapida occhiata al Gladiatore di Ravenna. Mi piace l'ambiente, mi piace Tusnelda, mi va a [*****] Licisca, che può riuscire un tipo brioso, originale, interessante. Si vorrà non poca abilità a presentare Tumelico sotto un aspetto più simpatico che quì non sia. Da noi un tale personaggio si comprende; ma noi sventuratamente, non siamo il pubblico. Se il pubblico fossimo noi, l'arte sarebbe un'altra cosa da quella che è. Ella ha veduto giusto; bisogna che questo Tumelico si appassioni per Licisca; in caso contrario, la sua resistenza alle esortazioni ed ai corrucci della madre parrebbe quasi inverosimle e, ciò che è peggio, antipatica. Le ho detto che Tusnelda mi piace; vi è qualche cosa di molto elevato nel suo carattere, ma mi pare che nel dramma ella non faccia che ripetersi. Converrà trovare qualche diversivo perché questo personaggio non riesca monotono. Meroveo non mi piace. È un duplicato di Tusnelda. Egli non fa che ripetere a Tumelico ciò che la madre con maggiore efficacia ha già espresso. Anch'io sono dell'avviso di Ponchielli, che Caligola riuscirebbe un baritono più interessante qualora si riuscisse ad annodarlo più strettamente all'azione principale. A me pare che, riflettendoci bene, si potrà riuscire. In tal caso, Glabrione andrebbe come basso.
Dopo l'esperienza dei Lituani, le confesso che io provo una tal quale ripugnanza per personaggi severi, e per le manifestazioni di elevato patriotismo [sic]. Buon per noi che quì abbiamo l'ambiente corrotto della decadenza romana, suscettibile di maggiori sviluppi. Licisca, Caligola, Gabrione [sic] e lo stesso Tumelico, personificatori dell'epoca corrotta, riusciranno, se non completamente simpatici, attraenti. Mi dia tempo a riflettere; poi, butterò sulle carte uno schema, ed Ella vedrà. Le sarò gratissimo se vorrà comunicare al Ponchielli questa mia.
Le sono grato della buona accoglienza che mi ha fatto, e spero rivederla presto a Milano, e passare un pajo d'ore, procul negotiis, alla sua mensa, colla sua egregia signora e i suoi figli.
Mi creda sempre, quale mi dico, coi più cordiali saluti
Di Lei devotissmo
A Ghislanzoni
Transcription by Archivio Ricordi

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 270 X 218 mm

Letter name LLET008047