Pregiatissimo Sig.Giulio: 21 Marzo 1883
 
Prima di metterle innanzi la mia proposta, avevo riflettuto alle conseguenze. Se altri, dalle mie scene melodrammatiche, attingerà qualche buon tema da libretto, non avrò ragione di rammaricarmi. Il libretto mi è venuto in uggia. Sono un po' artista, e i compensi materiali non mi bastano. Veda Ella se io non ho ragione di esser scorato. Degli ultimi otto libretti che io scrissi, non uno ebbe l'onore della rappresentazione scenica. Le presento il melanconico elenco di questi morti, ai quali non fu dato di nascere.
Salambò – pel M°Petrella.
Mori di Valenza         Ponchielli
Marion Delorme        Perelli
Cleopatra                 Morales
Gli Schiavi di Enna   Ravera
Evangelina               Sozzi
La Maschera            Gomes
Emma di Catania      idem
 
E potrei aggiungere Lo Spartaco, scritto pel M° Platania, Edmea pel M° De Cristofano – Re Lear ecc.ecc.
Degli altri 40 e più libretti da me composti non vivono al teatro che l'Aida, Salvator Rosa, Papà Martin; ma quelli che andarono travolti nell'oblio per mia colpa o per colpa del complice musicista, ebbero almeno il conforto di una breve apparizione, furono stampati, furono letti e discussi dalla critica, vissero una settimana od un mese. Meno male! Si può rassegnarsi a morire, dopo aver vissuto! . . . .
Fatto è che non ho più voglia di ejaculare il mio seme nelle matrici infeconde. Alla fine del corrente, quando avrò consegnato al M. De Cristofano l'ultimo atto della Edmea, respirerò dall'incubo col fermo proposito di non soggiacervi più mai.
Non abbia dunque verun timore per me. Nell'interesse della Gazzetta musicale, a me pare che la pubblicazione possa essere piacevole. Tutti i maestri e i poeti, che non sanno dove dare il capo per trovare dei temi musicabili, vorranno leggere questi miei racconti melodrammatici. I quali racconti, credo averglielo già scritto, non saranno ordinati o sceneggiati a guisa di schema, ma offriranno piuttosto una esposizione di situazioni musicabili e di scenarii svariatissimi. Ai poeti-librettisti del presente e dell'avvenire, il compito di sviluppare gli informi sbozzi.
Io le manderò la Madamigella di Soulange, alla quale daremo un titolo più vago: Sotto la Reggenza. Poi, se questo le andrà, procederemo, alternando i romanzi storici ai fantastici, gli argomenti intimi ai grandiosi. Quanto al compenso, io mi rimetto pienamente a Lei. Non ci siamo mai bisticciati sulla questione del vile metallo. Vuol stabilire un tanto per linea, od anche, un tanto per ogni racconto? Infine, veda Lei. Non sarebbe male far precedere la pubblicazione da un annunzio, che chiarisse lo scopo, lo stenderò io in poche linee.
Ho letto tutti gli articoli relativi alla Dejanice; mi pare che al Catalani non difettino i talenti e gli amici.
Se il giorno di Pasqua farà bello, andrò a Bergamo per sentire la Messa del Ponchielli.
Le stringo la mano e mi dico
Di Lei devotiss
A Ghislanzoni
Transcription by Archivio Ricordi

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 264 X 209 mm

Letter name LLET008056