Date: 6/6/1899



Place: Bologna

ID: LLET008148




Bologna 6 giugno 1899 Via Farini N:o 14

Egregio Signor Giulio Ricordi

Faccende nojosissime m’impediscono sin ora di rispondere alla preg:a Sua del 9 scorso.

Duolmi averla trovata colla mia dello scorso Maggio tanto disanimata riguardo alle cose di teatro.

Purtroppo fra critici e pubblico avvi una separazione che nessuno per ora colmerà. Ma il pubblico è ancora (e lo sarà sempre) il giudice dei giudici.

Dal più colto al più ignorante, nella massa collettiva del pubblico, troveranno sempre l’entusiasmo il gusto vero se si tocca il cuore, la mente, la fantasia. I critici cercano l’astratto, l’isterico, lo strano, il nuovo (e quale? …), e chi li segna cade nell’artifizio. In ciò sono coadjuvati dai molti che appunto con un episodio singolare (!....), o con una linea artifiziosa che vuol parere scientifica, cercano di supplire alla deficienza di estro e di ispirazione.

Ed è così che si è formato tutto un ambiente falso, e …..mercenario.

Tom del Fanfulla mi attacca per i miei nuovi Goti il 30 Agosto.

All’8 Dicembre pubblica un articolo in cui si disdice. L’attacco fu villanìa suggerita e preparata più che critica, la ritrattazione vorrebbe essere artistica, ed è gentile ma superficiale.

Aggiungo che oggi vi sono anche le cotieres politiche e religiose, e poi giudichi se sia giusto per un uomo del valore di V. S. di sentirsi disanimato dell’arte.

Ma venendo ai Goti, mi duole che ella non intenda pubblicare la riduzione, Piano e Canto, tanto più che sembravami avesse detto lo farebbe dopo rappresentati I Goti in due o tre teatri.

Ma, e allora? Come farà Lei se l’Opera improvvisamente Le venisse chiesta per rappresentarla da Direttori di Teatri esteri, come v’ho fondamento di crederlo? Vorrà dire che a Lei non spiacerà ch’io ne pubblichi la riduzione per mio uso e consumo.

Anzi a questo riguardo, siccome i nuovi pezzi aggiunti allo spartito dei Goti non servono che a dare all’Opera un’inutile mole colossale, così, per questa ragione, La pregherei farmi staccare dalla partitura della stessa i pezzi N:o 2, 6 e 7 del primo Atto; ed i N:o 17 e 21 del terzo Atto, e farmeli spedire.

Questi modificati in parte, m’andrebbero a pennello per altro lavoro che spero di ultimare entro l’anno.

Tanto in risposta alla prez:a sua, e ringraziandola anticipatamente del chiestole favore, Le porgo i miei più cordiali saluti, e Voglia credermi

Stefano Gobatti

P.S.

Siccome mi parlò di critici, non vorrei supporre avesse alluso a quelli di Messina, che dopo averne dette favorevolmente di sperticate riguardo i miei meriti artistici, lamentano ch’io, piuttostoché dar saggio di tanta profondità tecnica e contrappuntistica, non abbia ascoltato piuttosto me stesso, per escogitare chiare e radianti melodie! Contrappunto? Nei Goti ve n’è ben poco! opera eminentemente omofona! Ricca di armonia si, parcamente usata per colorire colla dovuta gradazione l’espressione delle idee e dei pensieri melodici piuttosto sovrabbondanti. La melodia non l’hanno sentita?! Naturale! Ciò può accadere anche a certi intelligenti, quando un’Orchestra è più che insufficiente! Bisognava eseguire le melodie dei Goti coll’accompagnamento di Chitarra, ed allora le melodie farebbero risultati sensibili alle orecchie di certi competenti.

Transcription by Martina Protti
Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 265 X 210 mm

Letter name LLET008148