Genova 26 ott. 1913.

Carissimo Signor Tito - mentre attendo una Sua risposta faccio seguito al telegramma di stamane che Le ho spedito a Borgo Vico immaginando che oggi Ella avrà passato la giornata in campagna. Come le dicevo, musicalmente a Torino, l'esecuzione di Conchita è imbastita ma per la scena ci sarebbe ancora da fare. Nessuno colà conosceva l'opera sicché tolta la Boccolini tutti erano digiuni affatto dell'azione scenica; tuttavia sono riuscito in due giorni a far molto[.] Con qualche incertezza le due scene più difficili del lavoro, la Fabrica e il Baile, camminano già. Vanno pure abbastanza benino gli altri quadri che si svolgono fra i due personaggi principali perché Andreini è intelligente e si muove bene in scena. Musicalmente l'opera si è provata tutta in orchestra ma ancora non è stato provato con la scena l'atto 4^o. E per questo ho insistito presso di Lei, perché Clausetti andasse subito a Torino. E attendo una Sua risposta perché se Clausetti fosse impegnato in qualche altra piazza io ritornerei a Torino ancora domani essendo assolutamente necessaria colà, la presenza di uno di noi per orizzontare quella gente.- Qui oggi ho visto Tansini che mi ha dato informazioni sulle prove; egli ha appena finito di leggere l'opera [Il grillo del focolare] in orchestra e non andranno in scena prima del 4 o 5 di nov. Forse domani sentirò una prova al pianoforte per avere un'idea del complesso artistico. Se Clausetti andrà a Torino domani entro la giornata io sarò di ritorno a Milano. Intanto, caro Commendatore, oggi non ho riposato perché ho scritto il nuovo finale di Francesca; se non mi sbaglio è riuscita una cosa magnifica. La prego fin d'ora però... di non inorgoglire troppo...

Arrivederci presto. La Tarquini la saluta ossequiosamente; io Le stringo la mano con grande affetto e devozione.

Suo

Zandonai