Al Pregiatissimo Signore

Il Signor Giovanni Ricordi

Editore di Musica

Milano

 

Caro Signor Giovanni!

Costantinopoli 2 Marzo 1850

 

Ho ricevuto il supplemento N° 9 unito ad alcune copie del manifesto della Gazzetta Musicale.

So che sua Eccellenza il Signor Tittof, il Signor Baltazzi, ed il Maestro Abrami hanno ricevuto i numeri già pubblicati della su detta gazzetta e ciò sta benissimo.

Si compiacerà pure di mettere nella lista de’ suoi abbonati anche Sua Eccellenza Lady Canning (moglie dell’Ambasciatore d’Inghilterra) Madame Diran e Alexanian ed il Signor G.B. Guerrieri, i quali si abbonano per un anno come i sudetti, sia alla Gazzetta Musicale come all’Antologia Classica, e si compiacerà di mandare pure ad essi i numeri già pubblicati.

In quanto al pagamento dell’abbonamento sarà mia cura di ritirarlo, che io poi lo pagherò a Lei unitamente all’importo della musica che con grandi ansietà attendo.

Spero di trovare ancora qualche altro abbonato, e se potrò ogni volta che Le scrivo inviarle due o tre firme la cosa non andrebbe male.

Dirà a quel mauvais sujet di suo figlio Tito, che mi ricordo ancora delle sue ultime parole che mi disse in negozio prima della mia partenza di Milano, cioè, che io non ero uomo d’affari, perché la mia testa non era formata per ciò!

Voglio, capite, voglio che mi ridoni tutto il mio onore, e se fin’ora non ebbe sufficiente prove, lo vedrà in avvenire, che io sono uomo, anzi grande omone d’affaroni, e se mi degno a trattare piccole bagatelle, qualche volta lo faccio soltanto per divagarmi e per mostrargli che si era sbagliato sul mio conto.

Lo vedo già là tutto mortificato! povero Tito - ti perdono! …

Per me che fui, sono, e sarò sempre grande non vedo altra arma per confonderlo che il perdono, dunque ti ripeto Sei perdonato. Perdona se ho scherzato!

Riceverà unitamente a questa lettera il giornale intitolato Album Bizantino nel quale vi leggerà un articolo intorno alla mia Matilde del Dotto Tondi.

Di tutti gli articoli che hanno parlato di ciò il più giusto mi pare quello, abbenché in alcuni punti mi critica, ma certamente preferisco le giuste critiche all’insipida lode di certi giornalisti che la vogliono fare da dottore mentre dimostrano ad ogni parola la loro ignoranza nella materia che si pongono a trattare e la loro asinità nelle lodi che sono la più parte mal piazzate.

Se Ella si compiacerà farlo copiare nella accreditatissima Gazzetta musicale sarà una novella prova della sua amicizia e stima per me, e farà pure cosa gradita ad alcune persone che hanno il piacere di leggerla.

Non ebbi tempo di finire la copia della partitura per inviargliela (come già Le feci promessa nell’ultima mia) ma spero che in pochi giorni sarà pronta, e così avrò il bene di vedere anche questo mio debil parto pubblicato per mezzo del Chiarissimo Signor Ricordi.

Ho esaminato le parti dei Due Foscari, ma non mi fu dato traccia del bollo che in altra mia lettera le parlai tutte sono manoscritte e copiate di nuovo.

Non vi è segnato alcuna proprietà – il carattere è eguale a quello del Don Pilaggio o per meglio dire del Don Pasquale.

Per quanto abbia fatto onde avere la prova irrefruzabile che Ella desidera tutto fu inutile, perché credo che il corispondente di Milano non abbia rilasciato nelle mani altrui ciò che lo poteva compromettere.

Però ho ancora qualche speranza!

Terminata la stagione Teatrale i spartiti saranno rimessi dove furono presi; allora potrò per mezzo sicuro sapere il giorno della spedizione e a chi sono diretti e così avvertire Lei onde possa fare quei passi che crederà necessarii se mai non fosse riescito al suo intento dietro al mio consiglio che Le diedi nella pen’ultima mia lettera.

Ora si stà provando il Nabucco. La Maria di Rohan pare che abbia incontrato sempre più nel favore del pubblico.

Mi saluti caramente il Tito, la Signora Peppina, Carlo, Carolina, insomma tutta la buona ed ottima famiglia.

Dirà all’amico Muzio che col prossimo ordinario le scriverò.

Ella Signor Giovanni mi conservi la sua cara affezione e mi creda a tutte prove

Il suo servo ed Amico

Angelo Mariani

 

[Biglietto allegato]

Baule e Cappelliera del M° Angelo Mariani lasciate all’albergo dell’Àncora da raccomandarsi perché siano custoditi od anche da ritirarsi per casa

[altra calligrafia]

Sono nella stanza custodita insieme ataltri [sic] Effetti

27 Marzo 850

Transcription by Attilio Giovagnoli, Luigino Pizzaleo


Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
No. Attachments 1
Size 276 X 220 mm

Letter name LLET010288