Date: 30/1/1855



Place: Genova

ID: LLET010342




Carissimo Signor Cerri

 

Genova 30 Gennaio 1855

Sa è pure una gran bella notizia quella della Traviata checche ne dicano e ne pensino cert’uni ed in particolare il mio amico Gambini! Ed in questo mio parere godo di avere consenziente anche il Tito, del quale rispetto ed apprezzo il buon gusto e l’ingegno in fatto di musica.

Non dirò già che tutti i gusti debbano essere uguali: chi trova la Traviata una porcheria non è per questo colpevole; sono così diversi i gusti!

Ma quanto agli errori qui dico la verità non so trovar scusa per chi pretende averne scoperto in quantità in questa nuova opera del Verdi. È ben sicuro che nel Valzer d’Introduzione avvi una parte composta di 15 battute mentre il ritmo ne richiederebbe 16: ma questo non titolo suficiente [sic] alla condanna di un opera [sic] intiera, anzi nemmeno del valzer stesso. Eppoi! non mi voglio perdere in queste inezie che regalo intieramente ai pedanti pennisti, e vi dirò francamente che trovo la Traviata una delle migliori fra le belle opere di Verdi.

Non vi parlo del soggetto che taluno potrebbe trovare mancante di effetto per un’opera in musica, ma in compenso è così ben colorito nelle singole sue parti dalla musica che ha saputo adattarvi il celebre maestro che paga ad usura i molti difetti del libro. Non è l’ultimo fra i meriti di un buon maestro quello di far scordare i pessimi versi e dialoghi di un librettista.

Ed in conferma di queste mie parole valgono i fatti cui da luogo l’esecuzione stessa fra noi.

Qui, se ne eccettuate la Signora Bendazzi, il resto degli artisti lasciano molto a desiderare (e questo sia detto fra noi) né perciò il pubblico (ed è pubblico assai difficile da contentare) si astenne dall’applaudirla meritamente ogni sera con più entusiasmo.

E gli abbonati sono più che mai irritati perché, come dicevo nella mia di ieri, l’indisposizione di Landi fa sì che non si potè più produrne, ed è duopo contentare il pubblico col vecchio Nabucco che fu stasera fischiato solennemente.

In una parola, l’approvazione per quest’opera fu fra noi generale, e se la prima sera i due ultimi atti non furono convenevolmente apprezzati ciò volsi attribuire al nuovo genere di musica col quale era mestieri che il pubblico si famigliarizzasse. Né credo andar lungi dal vero dicendovi che la Traviata sarà l’opera della stagione. Non so come l’amico Gambini citò il Cunio fra quelli che sono del suo parere, mentre il Cunio stesso mostrò meco dell’ammirazione e dirò anche dell’entusiasmo per quel nobile lavoro musicale. Non so di Pescio: In quanto poi agli altri distinti artisti … a Genova … dico la verità non ne conobbi mai molti! Date pure al Mazzucato e al Muzio una copia intera dell’Album come darò alle altre quattro persone a cui sono dedicate io medesimo: amerei averne una per regalare al Poeta Pennacchi, due o tre per me, una delle quali la manderei a mia madre. Basta, fate voi confido nella vostra generosità assicurandovi che io non ne farò commercio.

Mi raccomando, se è possibile, di cambiare l’intitolazione al Mazzucato.

Vi ringrazio della prova di stima che mi avete dato col chiedere il mio debole parere intorno ad un opera [sic] così indegnamente bersagliata.

Continuatemi la vostra affezione che mi è carissima, salutatemi tutta la famiglia Ricordi ed abbiatevi un abbraccio da chi si pregia dirsi

Vostro Sincero ed Affmo amico

Angelo Mariani

Transcription by Attilio Giovagnoli, Luigino Pizzaleo


Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 215 X 133 mm

Letter name LLET010342