Privata

[Roma] 16 Ottobre 1909 -

Ill.^mo Sig.^re Comm.^re Giulio Ricordi

Milano.

Carissimo e Gentilissimo Sig.^r Giulio,

la Sua lettera in data d'ieri mi è giunta molto gradita e non può credere come sia rimasto contento di quanto mi dice nella prima parte di essa: sono veramente commosso della deferenza che ha voluto usarmi; ed io Le esprimo tutta la mia gratitudine.

In quanto a ciò che mi dice circa l'ostracismo a cui sono condannate le opere dei Giovani Maestri che hanno lavorato per la Sua Casa, Le dico sinceramente che comprendo il Suo disgusto; ma personalmente tengo a dichiararle che non voglio essere compreso fra coloro cui va imputato l'ostracismo in parola. La mia posizione attuale è delle più anormali e delle più difficili: credo che sia la prima volta che un autore si trovi nelle condizioni in cui mi trovo io quest'anno. Avevo dinnanzi a me diverse strade da scegliere: potevo, nel mio debutto di direttore di Teatro e di direttore d'orchestra, formare un programma tutto di opere esotiche ed ignote al pubblico e farmi onore, anche se le opere avessero fatto fiasco; ma ciò mi ripugnò ed abbandonai quell'idea – Potevo formare un programma con opere di giovani italiani; ma era una spada a doppio taglio; perché, se moralmente facevo una buona figura, viceversa poi potevo rompere le uova nel paniere e rompermi anche l'osso del collo; poiché, non ci illudiamo, se le opere nuove non avessero incontrato, i primi a darmi la colpa dell'insuccesso sarebbero stati gli autori – Ed ecco perché ho messo insieme un programma di opere conosciute, dove tutta la mia responsabilità deve essere messa in luce- Aggiunga che, per quest'anno, si tratta anche di scontare i peccati dell'anno passato; e che il mio precipuo scopo è quello di rabbonire il pubblico (che è irato come un energumeno) verso il Costanzi – Se le cose quest'anno andranno liscie, l'anno venturo sarà tutt'altra cosa: mi lasci afferrare il pubblico e vedrà, signor Giulio – Intanto impegno con Lei per l'anno venturo l'opera “Il Grillo del focolare”, che è di un mio caro allievo, ed una almeno di quelle due nuovissime di cui già parlammo -  E non mi faccia carico se quest'anno vede figurare sul mio programma la Maià e la festa del grano: le ho trovate già piazzate …. ma non arriveranno al traguardo-

Basta: pensi, Signor Giulio, che io riguardo il teatro come la Palestra dei giovani compositori- Per quest'anno mi perdoni: sono un debuttante ed ho paura.....

Saluti affettuosissimi e ringraziamenti sinceri dal Suo

= P.Mascagni =