Ghirla 22 giugno 1920

Carissimo Carlo

Non dubito che tu soprattutto quale 3° autore di Lorenza avrai avuto piacere di questa inaspettata risurrezione di Lorenza. Come saprai io mi trovo qui sequestrato a causa dello sciopero, puoi pensare che se ne avessi il mezzo io sarei già venuto a Milano, anche per la sensibile curiosità di sapere come avvenne etc etc e chi debbo ringraziare. Ora desidero sottoporre al tuo giudizio un lieve cambiamento nel fin finale dell’opera. Mi è sempre parso dalle varie esecuzioni di Lorenza a cui ho assistito o come direttore dell’opera o semplicemente come autore che il ritorno di Carmine e l’arresto e la legatura etc etc raffreddassero non poco la commozione che del pubblico. Se non lo sai ti dirò che questo ritorno di Carmine è stato suggerito nientedimeno che da Verdi il quale (anche questo non so se lo sai) si era innamorato di questo libretto di Lorenza tanto che gli offersi con tutto l’entusiasmo la cessione del libretto. Forse saprai che nella prima edizione eseguita al Grande di Brescia col nuovo 3° atto (scritto, istrumentato e stampato in 20 giorni) tornava bensì Carmine, ma l’opera si chiudeva colla ripetizione della canzone interna: perché non si potrebbe modificare la chiusa e non far entrare né baritono né tenore e lasciare lì per terra sola Lorenza mentre si ripete la canzone intiera e cala lentamente la tela. Si potrebbe senza toccare l’edizione aggiungere in fine la modificazione. In ogni modo lascio alla tua pratica di teatro, al tuo buon senso e alla tua amicizia di decidere. Ripeto non posso muovermi a meno di affittare una carrozza che mi porti a Varese (50 lire l’andata e 50 lire il ritorno). Scrivimi dunque ti prego, te ne sarò molto grato, ti abbraccio insieme a Renzo. Ricordami al buon Morlacchi.

Tuo aff.° Edoardo