Egregio Sig. Tito Ricordi
od, in sua assenza, al
Sig. E. Tornaghi
Città
Caro Tito!
17. Dicembre 1861.
Eccomi, come t’ho promesso nell’ultima mia, a comunicarti le impressioni da me ricevute dagli esecutori del Ballo in Maschera.
La Csillag ha voce velatissima nella note medie e quasi disgustosa nelle basse: gli acuti per altro hanno una certa potenza. È intonata; intende la parte e canta con anima.
Graziani dal 55-56, anno in cui l’udii l’ultima volta, ha molto perduto in bellezza di metallo vocale: a quando a quando cresce anche notabilmente nell’intonazione. Ma dice bene, con intelligenza, con eleganza, dignità e giusta passione.
Morelli è un corretto e diligente esecutore. La sua voce è buona, ma difetta di colorito drammatico, massime negli acuti, che sono magri e tenorizzanti. Ha buon metodo; ma piuttosto da camera che da teatro; e tanto meno da teatro vasto come la Scala. Abbasserà, anche dietro mio consiglio, di mezzo tono la romanza del terzo atto.
L’Arancio Guerrini [recte Guerini] ha la voce aspretta, ma eseguisce con un certo garbo.
L’Acs è un vero sonnifero. Insufficiente affatto.
Bene i due bassi che sostengono la parte di Samuel e Tom.
In complesso il bene si equilibra troppo col male: e gli elementi sono lungi dall’essere di quella levatura che sarebbe richiesta dallo spartito e dal teatro.
Ciò sia detto tra noi. Se hai qualche osservazione a farmi, ti prego a rivolgerti unicamente a me. Del resto, verrò a trovarti quanto prima, ed allora ti aggiungerò ogni ulteriore schiarimento che tu potessi desiderare.
Di cuore, e di fretta
Tuo Aff.mo ed Obb.
A. Mazzucato