Allo Stimat^mo Signore

Giovanni Ricordi

Milano

Car^mo Ricordi

Cremona li 24 Luglio 1850

T’accludo una lettera di Verdi; sentii dallo stesso che tu gli chiedesti quando io verrei a Milano, od intesi pure il desiderio tuo che se fossi a Milano nel tempo che si darà la Miller dassi [sic] a quella un’occhiata. Non sarò a Milano che verso i [sic] 20 Agosto perché sono assai occupato, e non possa [sic] prima di quel tempo allontanarmi da Busseto senza mio grande pregiudizio, poiché essendo piaciuto al Sig. Lampugnani di annunziare ampolosamente [sic] che io devo dare un’opera a Bruxelles, così sono in obbligo di fare il meglio che potrò per farmi onore e aver finito tutto prima di lasciare Busseto. Non ho veramente obbligo di dare l’opera, perché la scrittura dice “in caso piacesse al Muzio di far rapresentare [sic] una sua opera l’impresa sarà tenuta a quelle spese”; ciò e [sic] tanto vero, che come ti scrisse Verdi stesso, io non gliene feci mai cenno perché prima volevo sentire il suo parere. Ora darò l’opera, se la compagnia sarà buona, del resto Verdi dubita che la compagnia di canto sia di valore.

Ho trovato alla Diligenza un pacco per Verdi che lo porto a Busseto.

Tu mi devi fare un piacere e sarebbe quello di darmi nota di ciò che feci per te, e di ciò che ricevetti, perché voglio partire senza debiti e prima della partenza mia ti sodisferò [sic] se avrai credito verso di me. La Sig.ra Cominetti ti avrà rimessa la musica che mi mandasti a Trento giacché a Lei ne diedi l’incarico, anche di questa ne darai debito a me.

Spero che la tua salute sarà buona; salutami la Sig. Marietta, Tito e la Peppina ed i suoi figli.

In attesa di tuo riscontro mi dico per sempre

tuo aff^mo E Muzio