Caro Tornaghi

Verona Li 19 8bre: 63

Dieci giorni sono ti scrissi una lettera, e siccome io mi trovava in campagna, così la consegnai ad un paesano onde l’impostasse in Verona.

Non vedendo ancora una risposta, temo che il paesano non mi abbia messo in posta la lettera; per cui supposto che questa non ti sia pervenuta, ti replico quanto in essa vi era contenuto.

L’Aldighieri mi scriveva che l’impressario [sic] Bailini avrebbe dato il Mazeppa al Carignano, ma che non voleva spendere più di franchi 500.

Ti consigliava di non lasciar sfuggire questa bella circostanza, come quella di avere ad interpreti del Mazeppa due artisti tanto valenti come la Spezia, e l’Aldighieri. Per parte mia non esigeva dall’impresa che franchi 200, ma però ti pregava di pagare a me altri 200 franchi, onde intraprendere il viaggio di Torino, e questi li avrei ricevuti come un acconto sul mio avere.

Trovandomi al momento un po’ sbilanciato in finanze, ti pregava di questo favore. Quanto al nolo che tu ne ricavavi, certamente sarebbe meschino, ma d’altra parte non conviene lasciar più oltre attendere la riproduzione di quest’opera, e ottenendone ora a Torino un buon esito, si avrebbe la certezza di ritrarne in seguito un sicuro guadagno.

Mi preme tanto questo affare, (e d’altra parte trovandosi tanto interessati anche i conjugi Aldighieri), che non vedendo dopo dieci giorni un tuo riscontro, mi venne il sospetto che la mia lettera non ti sia giunta. Il Mazeppa con l’Aldighieri sarà una fortuna per me, perché ho tutta la fiducia in questo artista; che ora a Torino fanatizza.

Mettiti in rapporto col Bailini, ma non perder tempo, perché l’affare urge moltissimo.

Mi scrive Perny da Nizza che colà si darà la Guerra in quattro.

Tante cose a Ricordi, ed attendo tua lettera. Ricevi un saluto di cuore il tuo aff.mo amico

Carlo Pedrotti