Gentilis° sigr Giulio.
16 Giugno 73.
Approfitto della di Lei conosciuta gentilezza col pregarla d’un favore, onde Lei potesse interessarsi nell’affare che le andrò narrando. –
Trattasi d’un mio amico, certo Piacentini Pietro di Cremona già Impresario altrettanto onesto quanto disgraziato. Esso desidere[re]bbe appoggiare il proprio figlio maggiore stato congedato facente parte del nostro esercito in qualità di Sergente. – È un bravo giovinotto che forse potrebbe riescire bene in qualche mansione presso lo Stabilimento di Lei proprietà[.] Ha buona calligrafia, ed è onesto e buon giovane; – Se mi prendo interesse per esso è che vorrei vedere il Piacentini sollevato da angustie economiche … per lo meno in parte. Lei farà cosa oltremodo grata a me se col suo valevole mezzo potrà giovare ad una famiglia bisognosa la quale merita tutta la stima, ed una fortuna migliore. Sto pensando attorno al brano del 1° Atto, dei Lituani, dove trovo difficoltà per architettare come si conviene questo quadro, col dare quell’impronta locale necessaria –
Attenderò con di Lei comodità sue righe rapporto all’affare cui sopra e nello stesso tempo le sarò grato se mi darà notizie dell’opera Olema di Pedrotti che va in scena credo domani. – Intanto la riverisco distintamente. Sono con tutta stima
di lei dev.mo
A Ponchielli