Date: 24/1/1876



Place: Genova

ID: LLET013335




Gentilmo sigr Giulio.

24./1 76. Genova

Approfitto del momento in cui sono disturbato da un’organetto, per interrompere il mio lavoro e scriverle, anticipando la risposta ad una lettera che attendo da Lei, il cui tenore già suppongo e immagino … Ebbene … (non si spaventi se sto indietro … ma perdio! ho lavorato sempre …) io … sto ultimando il Duetto fra Enzo e Barnaba. Il resto è fatto, e vien bene. – E in proposito al Duetto, non mi fu possibile d’azzeccare la Cabaletta sui versi:

Enzo               O furibondo mostro – colmo di sangue e fiel

                                   Coll’ira tua terribile tu mi hai scagliato in ciel.

Bar.                  Va, corri al tuo desio – spiega le vele in mar

                                   Tutto il trionfo mio negl’occhi tuoi m’appar.

E perciò ne avrei immaginata una più cantabile, appassionata su quattro versi che Boito mi fece tempo fa: ma che dovevano essere destinati a metà del Duetto e questi sono:

Enzo               Oh! grido di quest’anima – Scoppia dal gonfio cor,

                                   Ho ritrovato l’angelo del mio celeste amor.

Barnaba           Va, corri al tuo desio etc … -

                                   etc. --

Ma queste parole non so se dopo quelle che dice Barnaba:

                        Al supplizio trarti potea nol feci:

                        Gioconda amo essa m’odia etc.

Non so, se potranno quei versi attaccare, abbandonandosi Enzo alle sue idee d’amore senza curarsi delle feroci parole che quell’altro gli dice. = Per rimediare a questo, la pregherei di sentir Boito in proposito – Già io amerei che Barnaba tacesse a Enzo il suo mestiere di spia, ciò è certamente più coerente a quello che avviene in seguito[.] Barnaba potrebbe dire in risposta alle parole: Ma alfin chi sei mio lugubre benefattor? Barn. Lo saprai un giorno: a te non deve ciò importare etc. ciò forse condurrebbe meglio alla cabaletta più sopra – Va bene che questo fu fatto da Victor Hugo ma in ogni modo è illogico che Enzo dopo questa rivelazione, si fidi ciecamente col portarsi di notte in braccio all’amante. In ogni modo Lei mi sappia dire qualche cosa in proposito –

Già da parecchi giorni sono tormentato da questo infame male alla bocca, ho preso l’altro jeri l’olio, ma pare che questo disturbo non abbia un carattere infiammatorio. Attendo a minuti un medico in proposito (2do basso!) – Non s’allarmi per questa cabaletta, poiché io posso istessamente proseguire l’istrumentale al recitativo e scena che vien dopo. – Piuttosto io credo che ad onta di tutti i possibili sforzi io non arriverò in tempo – Il lavoro è lungo, – e vi sono qua e là delle cose ancora incompiute, pel compimento delle quali, chi sa se potrò far presto o no? Come si può d’altronde gettar giù cose che non persuadono. – Ieri ero in forse di cambiare tutto questo Duetto per quell’idea: [esempio musicale] che a qualcuno ha fatto un certo effetto sul lago di Como, ma potrebbe darsi che in città causasse un’altra impressione, e cioè quella che sia troppo gentile, graziosa, anche comune senza racchiudere quel colore d’ironia ... Ma il pubblico in massa va a cercare queste cose? Ecco un’altra domanda – Io però l’ho istromentata – D’altra parte penso a certi giudizj di gente severissima, anche di buon gusto[,] di eccessivo buon gusto (e allora andiamo nel genere sinfonico, quartettiano, tedesco, che so io!) e trovo che se si dovesse assecondare le loro opinioni, chi sa in qual baraonda si andrebbe a finire! … Per citarle un esempio l’altra sera al Rigoletto, un certo tale di difficile accontentatura, un: [esempio musicale] amante delle smorfie armoniche e melodiche, e dell’inquietudine perpetua le faccio anche il nome: (Del Signore) disse che la Cavatina del Rigoletto è una bojada e la Cabaletta col Baritono del 1° Duetto: cosa che non va più!! Ma cosa deve andare adesso? – Noti che in una certa occasione ha dato a divedere (sentendo un’opera di un giovane M.°) che non ama il genere astruso, il prurito della pelle, etc. - In’altra occasione disse corna dell’Aida ... L’unico sistema, credo che sia quello di tirar dritto e non badare alle sofisticherie. –

Tornando al Rigoletto, l’esito fu soddisfacentissimo per parte di Teresina, e di Villani il tenore … il contralto … E poi lei avrà già avute ampie informazioni.

Riassumendo ciò che concerne la Gioconda io lavoro sempre (naturalmente prendo dei riposi, p.e. pranzo, vado a letto etc altrimenti creperei) perciò non dubiti che farò ogni sforzo possibile, e (però, io ripeto riescirà impotente, poiché c’è troppa roba.) – Avrò caro il ricevere una sua lettera – Frattanto le invio mille saluti per parte di Teresina anche per tutta la famiglia – e io le stringo la mano dicendomi

di lei aff° e dev

A Ponchielli

Quando potrò dire: Finis corona topus !?? (proprio quelli di cantina !!!!

Transcription by Pietro ZappalĂ  - Centro Studi Ponchielli di Cremona


Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 210 X 133 mm

Letter name LLET013335