San Lazzaro di Parma

21 sett. 1923

 

Egregio e caro Commendatore,

siamo sulle mosse per partire per Firenze, dove arriveremo, salvo imprevisti, domani nel pomeriggio. Ed io dovrò subito andare da uno specialista – per consiglio di uno specialista di qui – per farmi quasi certamente operare d’un nodulo alla corda vocale sinistra, malaugurato nodulo che mi impedisce di parlare a voce alta e mi rende il parlare faticoso e mi dà anche un senso fastidioso di ingombro in gola. Pazienza! e sarà come Dio vorrà.

Se avessi ricevuto in questi giorni una parola dal M.° Toscanini (non dico direttamente, ma per mezzo della Sig.na Colombo, alla quale avevo lasciato il mio indirizzo) avrei fatto una corsa a Milano, per salutare il Maestro, e ringraziarlo di aver rimesso D. e J. sul cartellone della Scala. Spero che il mancato invito a recarmi costì non dipenda da qualche mio involontario mancamento.

Ho letto oggi in un giornale che Serafin non andrà più al S. Carlo di Napoli. Di conseguenza, io penso, non vi si darà più Fedra. Se crede convenga, veda di adoperarsi per farvi dare Dèbora e Jaéle.

Salvo che in questi ultimi giorni, in cui non sono stato bene (ho avuto una febre [sic] violentissima per due giorni che mi ha lasciato assai debole), io ho lavorato anche qui, in casa di mia sorella, il più che ho potuto e il meno peggio che ho potuto. E ringrazio Dio di poter ancora resistere a un lavoro intenso!

Credo che troverò a Firenze – o li riceverò tra poco – alcuni esemplari della Messa. Bisognerà subito iniziare la spedizione degli esemplari di omaggio nei centri stranieri di attività corale.

Ed Ella, come sta ora? Spero che sia ormai guarito dei suoi dolori reumatici, e le auguro di non risentirne mai più.

Alcuni giorni or sono scrissi una lettera al Sig. Valcarenghi: spero egli l’abbia ricevuta. Gli rinnovi, La prego, i miei saluti cordiali.

Perdoni la fretta. Mi voglia bene, E voglia gradire i saluti affettuosi e un abbraccio del Suo aff.

Ildebrando Pizzetti

 

P.S. = Maria Teresa e Bruno vogliono esserle ricordati, e La pregano, con me, di riverire la Sua Signora gentile.

Transcription by Paola Meschini
Named people
Arturo Toscanini

Named works
Débora e Jaéle

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 185 X 150 mm

Letter name LLET013722