Milano, li 20 maggio 1929

R. CONSERVATORIO DI MUSICA

GIUSEPPE VERDI

MILANO

 

Cava dei Tirreni (Salerno)

Villa Marghieri, 24 sett. 929

Caro Clausetti,

 

ieri sera sono saliti quassù da Napoli, e son rimasti a pranzo, i due Procida; e Saverio Procida è venuto specialmente per parlarmi della sostituzione di Dèbora al Fra Gherardo, effettuata nel cartellone del San Carlo, e imposta, egli dice, da ragioni varie.

Io ho ripetuto, su per giù, ciò che già dissi con Lei a Milano; cioè: Consento a che, nella imminente stagione del San Carlo, venga sostituita Dèbora e Jaéle al Fra Gherardo, per la esecuzione del quale era già intervenuto fra noi e la Direzione del San Carlo un formale patto. Ma chiedo l’impegno scritto di rimandare l’esecuzione del Fra Gherardo (diretto da me o da un altro direttore) all’anno prossimo, stagione 1930-31.

Prego dunque la Casa Ricordi di fare le necessarie pratiche perché l’accordo venga sollecitamente concluso così come ora ho detto.

Inoltre prego di avvisare il Comm. Ferone che, come ho già detto al Barone Procida, io desidero cominciare a Napoli le prove conclusive (che, intendo, saranno state precedute da una preparazione di letture e studi particolari) intorno al 15 di gennaio, così da poter mandare in scena l’opera sugli ultimi di gennaio o sui primi di febraio [sic].

Cosa utile a esser saputa dal Comm. Ferone, perché egli disponga così da non impegnare gli artisti occorrenti per Dèbora altrove che a Napoli (Tess e Casazza principalmente). Quando io sarò a Milano si parlerà poi del numero delle rappresentazioni che io debba dirigere e del compenso (già fissato, lo so: ma bisognerà chiarire bene il rapporto fra le due cose).

Passiamo ad altro.

È stata fatta alla Direzione della Scala la proposta per la rappresentazione dell’Abramo e Isacco nella prossima stagione? Se fatta come io penso avrebbe dovuto essere, sarà stata senza dubbio accettata. Ripeto che, se opportuno, potrei io stesso dirigere la Sacra rappresentazione.

Nulla di nuovo riguardo alle stagioni di Bologna e Torino? Possibile che a Bologna non si arrivi a rappresentare una delle mie opere? E a Torino bisognerebbe ottenere fosse incluso nel cartellone il Fra Gherardo.

Salvo imprevisti, vedrò di trattenermi qui ancora una decina di giorni. I luoghi, questo dove siamo e quelli circostanti, sono incantevoli, e gli amici che ci ospitano sono di una cortesia veramente insuperabile. Ed io mi sento assai meglio di quando partii da Milano. E sto per finire il Rondò veneziano.

La prego di rispondermi, possibilmente su tutte le questioni alle quali ho accennato in questa lettera frettolosa.

Cordiali saluti al Comm. Valcarenghi e a Lei, anche da Rirì.

Il Suo dev.

Ildebrando Pizzetti

Transcription by Paola Meschini
Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 2
Size 210 X 135 mm

Letter name LLET013759