Date: 10/10/1899



Place: Milano

ID: LLET014246




Milano 10 Ott. 99.

Puccini carissimo –

L’affetto vero ed infinito c’io porto a Lei e che lo fa a me caro come un figlio – la stima e la fiducia, vivissime entrambe, ch’io ho sempre avuto ed ho per l’artista – mi incoraggiano, mi persuadono a scriverle così che a nessun altro, se non a Puccini, avrei scritto! Anzi, appunto perché trattasi di Puccini, parebbemi mancare ad ogni dovere di amicizia veramente cordiale, se così siffatti non avessi a scriverle – E le scrivo sul primo convincimento che appunto Puccini soltanto, e nessun altri al mondo, accoglierà questa mia lettera quale sicura espressione di un intimo sentimento che, forse prima d’ora, nessuno seppe ispirarmi –

Ed io, con battito di cuore è vero, ma con piena franchezza, ho il coraggio di dire a Lei: il terzo atto di Tosca, così come è, mi pare grave errore di concetto e di fattura!.... errore grave così che, a mio modo di vedere, cancellerebbe l’interessante impressione dell’Atto 1°! – cancellerebbe la potentissima impressione che certo desterà il 2° Atto, vero capolavoro di efficacia e di espressione tragica!!... E siccome, i [sic] lo scioglimento di ogni e qualsiasi dramma quello che, struggendo il cammino episodico, toccala meta traendo in se tutte le fila, così l’animo e la mente subiscono e trattengono soltanto questa impressione ultima!.. così come nell’acqua i primi cerchi formati dal getto d’un sasso si allargano e spariscono ai nostri occhi, ai quali rimangono visibili più a lungo solamente i cerchi ultimi.

E venendo ai fatti, od a quelli che alla mia mente si affacciano ora come tali, direi che: - la scena di Cavaradossi, l’entrata di Tosca, sono belli ed efficaci – come è certo efficacissima, ed una grande trovata, la fucilazione e la fine – Ma Iddio santo e buonissimo!... cos’è il vero centro luminoso di quest’atto?. Il duetto Tosca, Cavaradossi – Cosa ho trovato?.... un duetto frammentario, a piccole linee che impiccioliscono i personaggi: ho trovato uno di più bei squarci di poesia lirica, quello delle mani, sottolineato semplicemente da una melodia, pure frammentaria e modesta – e per colmo, un pezzo talis et qualis dell’Edgar!!.. stupendo se per la sua essenza vien cantato da una contadina tirolese!!.... ma fuori di posto in bocca ad una Tosca, ad un Cavaradossi – Infine, ciò che doveva essere una specie di Inno, latino o no, ma Inno d’amore, ridotto a poche battute! - Così, il cuore del pezzo è formato con tre squarci, che si susseguono, ma interrotti e quindi privi di efficacia!! – Ma davvero, dov’è quel Puccini dalle nobile, calda, vigorosa ispirazione?... ma che?... la fantasia di lui, in un momento fra i più terribili del dramma, ha dovuto ricorrere ad un’altra opera?.... Che si dirà di questo mezzo d’escire da una difficile posizione? …….

Può darsi che comincierà Lei a dirmi che sono pazzo, che ho le traveggole!!... e che nessuno è miglior giudice in materia d’Ella stessa!! E Dio voglia sia così!... vi sarei felice!... e meriterei dura penitenza – Eppure, vedendo alla fredda ragione mi domando: Come si spiega l’effetto prodotto in noi dal 1° Atto?.... e l’emozione intensissima suscitata dal 2°!.... e come si spiega, in pari tempo, il dubbio, dubbio dolorosissimo inflittimi [sic] dall’atto 3°? – E noti, ch’io non volli rimanere nella prima impressione!! – che lasciai passare un intero giorno per fare una seconda, una terza lettura, riprese con animo pacato, nel più vivo desiderio di trovarmi in fallo!! – e, pur troppo, non è stato così!! …

E se, sgraziatamente, il mio giudizio non fosse errato, quali le conseguenze?.... disastrose per la mia casa!... cattive per Lei, in quanto riguarda il lato materiale: incommensurabili poi in quanto riflette il lato artistico, il bel nome e la gloria di Giacomo Puccini!!... E queste mi stanno tanto a cuore, che passai questa notte completamente insonne, pensando se doveva, o no, aprirle intero l’animo mio! – Decisi pel si, e credo di aver fatto pel bene – e di avere onestamente agito! – Poiché, o Ella, preso in nuovo e pacato esame questo 3° Atto, avrà di nuovo soddisfatto la propria convinzione, la propria coscienza artistica, ed allora potrà convincermi del mio errore, e lietamente andrò incontro a quel grandissimo avvenimento che deve riassodare per sempre la di Lei fama, ed accrescere pure al di Lei nome – Oppure, i dubbi da me espressi hanno influito in qualche modo, e tempo ne abbiamo!! – non mezze misure, non polentine di semi di lino – ma mettere da parte tutte quelle pagine centrali del duetto che dalle parole: O dolci mani, vanno fino alle parole: Gli occhi ti chiuderò ecc. (in merito a questo tengo un lungo e giusto ragionamento di Giacosa, che per ora è inutile comunicarle) –

O, per Dio santo, è possibile che per questi momenti stupendamente lirici, Giacomo Puccini non trovi qualcosa di quelle sue ispirazioni che vanno al cuore, lo esaltano, lo commuovono e fanno sgorgare lagrime di pietà, o di tenerezza?.... O, per Dio Santo… Puccini deve riuscire! – e d’improvviso, come zampillo d’inaspettata sorgente!... purchè si voglia!...

Certo lo scrivere tanto a chi ha creato Manon Lescaut e La Bohème richiede molto coraggio!... ed io l’ho sempre avuto!. epperò non ho amici!.. ella non teme di dire altrettanto a di Lei riguardo!... la mia amicizia è così chiara e completa verso di Lei, ch’Ella deve comprenderla e sentirla, così che vi si può applicare il verso del sommo poeta “Amor, che a nullo Amato amar perdona”.

I miracoli li facevano i santi… e santi non ve ne sono più!!.... È un errore: Ella sta fra i Santi della musica e il miracolo lo può fare!-

Io non pretendo ad una intelligenza più alta della comune, né a sapere più vasto che non sia quello medio della maggioranza: ma, non per mio merito, bensì per dono naturale, i nervi cardiaci miei sono sensibili a quel dato grado di commozione musicale.

Udendo, ammiro, mi compiaccio, mi diletto, mi interesso: ma quando il fascino delle onde sonore mette in vibrazione i nervi, e questi scuotono il cuore, lo fanno sussultare, ed un tremore fretto mi rende gli occhi imbambolati ed umidi… no…. non mi sbaglio…. no… in più di 36 anni quel momento psicologico è stato un esatto termometro. E quante volte Puccini ha esercitato su di me questo fascino, e quante volte è penetrato dritto nel cuore!...!..... Ah!.... così fosse accaduto con questo tanto atteso Atto 3°!!.... Ahimè!... no…. no!.... e poi no!....

Sono io Cassandra, od uno stupido astrologo dell’anno 1000? … vorrei essere quest’ultimo!...
In ogni modo non vorrei, ma voglio essere ancora e sempre l’amico suo fedele, il vero estimatore, perché vivissimo, in tale, vivono stima e fiducia verso di Giacomo Puccini!!... Ed è appunto per questo, null’altro che per questo che tutto ciò ho scritto! – Perché io voglio ch’Ella si alzi su tutti, perché nessun dubbio, nessuna soluzione di continuità deve arrestare il di Lei cammino verso la gloria!!-

E molto ancora le dovrei scrivere, in merito alle campane – a versi di Giacosa, di Illica – che in tutto questo frattempo continuamente mi occupai di Tosca: ma oggi non me ne regge l’animo. Ella deve comprendere che questa lettera vale per uno sforzo immenso verso quella deferenza che ho sempre avuto verso il musicista insigne.
La valuti al suo vero valore, e comunque la perdoni a chi è sempre
L’Aff.mo Suo
Giulio Ricordi

 

 

 

 

Transcription by Luca Giovanni Logi


Typology lettera
Sub-tipology letter
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 8
Size 240 X 150 mm

Letter name LLET014246