Montano Comasco 26/9. 22

Caro Valcarenghi,

L’amico Clausetti, mi dice di rivolgermi direttamente a Lei per tutto quello che mi abbisogna, ed io ne approfitto subito, come il solito. Denari non ne ò bisogno. Grazie, egualmente. So che Lei me li darebbe volentieri. Ma non ne ò bisogno, proprio. Grazie. Le scrivo per due cose. Prima: Zandonai à una mia trama in un atto, che gli piace moltissimo. Mi scrive, anzi, di contare su me, per farlo lavorare a questa opera in un atto, nell’inverno prossimo, così d’aver libera la primavera per cominciare l’altro lavoro. Mi scrive, anche, di darvi ogni indicazione, per avere il consenso e il permesso di musicare l’argomento dell’atto, dal suo autore. Ecco, dunque, l’atto è stato tolto dalle Tragedie irlandesi di William Buttler [recte Butler] Yeats, tradotte da Carlo Linati, mio amico e forse anche vostro. Il Linati à già fatto due libretti, in un atto tutti due, per il maestro Franco Leoni, traendone l'argomento da queste tragedie: segno evidente ch’egli ne può disporre ovvero ne può avere il permesso. La tragedia presa da me è quella in un atto intitolata, in italiano, Sull’acque tenebrose, in inglese The Shadowy Waters; è pubblicata nel volume edito dallo Studio Editoriale Lombardo ed.1914.

Dovreste quindi rivolgervi direttamente a Carlo Linati scrivendogli presso la Società degli Autori o informandovi presso il Secolo del suo indirizzo di Milano.

Secondo: ò scritto a Franchetti di rivolgersi – se crede – a me per tutte le modificazioni che crederà apportare all’atto del Colombo. Può darsi, viceversa, che Franchetti abbia piacere di rivolgersi a voi: deinde, vi pregherei di tenermi cortesemente informato. Può darsi che non si concluda nulla. Ma se per un caso, si concludesse, rifare tutta le seconda parte, rifare il duetto, rifare il finale son tutte cose … che vorrei rifare presto, avendo altre cose per le mani: anche la penna, che metto giù subito, salutandovi.

A. Rossato