Lecce, 21 aprile 1929.

Cari Amici - ricevo dall’impresario Legnani questo telegramma pazzesco, che qui vi accludo.
Non avendo un suo indirizzo preciso vi prego cercarlo e di fargli comprendere che io non posso prendere sul serio il suo ripicco verso terzi (intendo parlare di qualche suo amico o non amico agente); che gli affari sono affari e che lui, proprio lui, che controlla sulle mie quote di direttore anche quando gli chiedo il meno possibile, non può pretendere che io rinunci a delle mi[g]liaia di lire per fare una prova di più a Pavia.-
Che è ridicolo che egli parli di «situazione cretinissima» e di obblighi contrattuali verso la commissione teatrale; nessuna commissione può essere tanto imbecille da pretendere che io stesso legga la mia opera in orchestra e da dubitare di quella responsabilità artistica che io solo posso assumermi intera e della quale so rispondere contro chiunque; la cosa è anche più ridicola quando si sa che le prove alle quali io manco saranno assunte dal M^o Calusio del quale non solo è fuori discussione il valore artistico ma è già stato scritturato dallo stesso Legnani – e quindi accettato dalla commissione del teatro di Pavia – come direttore assoluto della seconda opera della stagione.
Vi prego di dire ancora al Legnani che sono molto seccato del suo agire che suona anche mancanza di rispetto all’autore di Francesca; che siccome finirò domenica sera i miei impegni qui, sarò a Pavia il martedì alle 13, per la prova; se questo gli va bene; altrimenti, da Lecce me ne andrò a casa mia e Francesca se la dirigerà lui stesso...
Vi prego di telegrafarmi in proposito l’ultima decisione oppure di farmi telegrafare dallo stesso Legnani.-
Come avevo previsto, qui non si andrà in scena martedì; si spera di andarci mercoledì.-
Sono come imbecillito dall’impressione prodottami dalla notizia della morte improvvisa del povero Raffaele. Si muore con una facilità che fa spavento! E pensare che ci sono degli uomini che cercano in tutti i modi di complicare la vita. Gli imbecilli!!
Affettuosi saluti dal vostro
aff^mo Riccardo