MARIO MORINI

Caro Tintori,

eccoLe il capitolo dell’operetta di Armand Machabey “Le bel canto” (ed. Larousse - Parigi, 1948).

Non Le posso inviare l’originale, che mi serve per seguitare il lavoro di traduzione.

Come d’accordo con la Sig.ra Pestalozza, Lei dovrebbe avere l’amabilità di rivedere il testo, specie per ciò che si riferisce alla terminologia paleografica e arcaica. E, aggiungo io, decidere se - trattandosi di un volumetto divulgativo - sia il caso o meno di doverlo qua e là annotare. Nel caso affermativo, queste particolari note potrebbe essere Lei a farle. Secondo me sono opportunissime. Poiché io sono pagato soltanto in qualità di traduttore, un tanto alla pagina (meglio dire “un poco”), le note dovrebbero essere conteggiate a parte: e quelle di questo capitolo (di Sua competenza) compensate direttamente a Lei.

La Signora Pestalozza non ha obiezioni in merito: almeno così mi sembra di avere inteso.

Comunque, prenda contatti diretti e, poiché può disporre dei fattorini di Casa Ricordi, deciso il da farsi, La pregherei di fare Lei stesso recapitare questo primo capitolo alla Pestalozza.

La ringrazio di tutto e La prego di scusarmi il fastidio.

Suo Mario Morini