- Pasqua del ‘909
Gent.mo Signor Commendatore
Voglia scusare la libertà che mi prendo di inviarle un lavoretto che son venuto scrivendo nei momenti di riposo, e che, dato il genere, spero non Le riesca del tutto sgradito.
Il vivo desiderio di fare cosa grata a Lei valga a far perdonare il modestissimo presente, e l’ardire tutt’altro che modesto nell’offrirglielo.
Colgo l’occasione per porgerle i migliori auguri e per rinnovarle la mia sincera devozione.
di Lei
Dev.mo
M. Vitali