Illustrissimo Signor Commendatore,
Mi permetto la libertà di mandarle altri due lavoretti, terminati or ora. Le battute dell’accompagnamento aggiunte alla fine dell’aria, nel [****], sono identiche con quelle, colle quali termina il coro che segue il pezzo. Le ho aggiunte perché come pezzo staccato sembravami un po’ troppo tronco in [****]. Ho applicato le parole su due maniere per le battute finali – sempre però rimettendomi con deferenza e riconoscenza al di Lei prezioso apprezzamento in quanto alla scelta.
Nell’aria di [***] ho cercato d’esser fedele traduttrice, e nulla più – la composizione musicale è fra le più celebri del gran Maestro.
Colgo l’occasione per salutarla colla massima osservanza, e porgerle l’espressione della viva mia riconoscenza.
Mi creda,
Egregio Sig. Commendatore
Devma
[***] Baetti – Dolby
Da casa
Li 10 Giugno 1891