Al Pregiatissimo Signore

Il Sig^r Tito di Giovanni Ricordi

Editore di Musica

Milano

Genova 9 Febbraio 1856 – otto ore di sera

Tito mio carissimo.

Ti scrivo due righe per dirti che ho impostato in questo momento la prova corretta del Postiglione che ricevei questa mattina. Non so ancora darmi pace dello smarrimento dell’altra!

Raccomanda all’incisore esattezza nelle correzioni e cambiamenti, che troverà indicati sul margine. Faccia attenzione che in fine della piccola riga dell’ultima pagina manca un intiera battuta.

Bisognerà rinovellare tutta la lastra.

Non bisogna dimenticare d’indicare in fronte a questa Ballata, che fu scritta per l’Egregio Signor Giovanni Belletti.

Ieri fu qui Massimo D’Azeglio sarebbe stata una bella cosa il presentargli l’Album. Pazienza! il diavolo ci volle introdurre la coda.

Questa sera riposo al Teatro per l’indisposizione della Signora Bendazzi e del Tenore Bettini. L’Impresario Sanguineti dev’essere fuori della grazia di Dio: mancarle due recite in questi ultimi giorni della Stagione! … Il bello si è che Bettini e la Signora Albert Bellon prima Ballerina, se ne andranno Lunedì e così resteremo mancanti di due perni. Daremo dunque in quaresima il Nabucco e il Macbeth col Tenore Cappello, il che vale quaresima magra.

Ti sarò infinitamente obligato se indurrai il Mazzucato a scrivere l’Articolo per la Gazzetta musicale sulle mie composizioni. Gli darai anche la Salve Regina.

Appena avrai pubblicato si l’uno che l’altra mandami le copie che mi spettano per il mezzo più sicuro e speditivo.

Povero Peri! fu veramente disgraziato: Per l’indisposizione della prima donna e del Tenore, la sua opera non si potrà più dare.

Perdona la fretta, salutami tutti di tua famiglia, il Signor Cerri, ed il Professore Mazzucato

Vogliami bene e credimi sempre il

Tuo A. Mariani